giovedì 12 novembre 2009

Gita alle Dolomiti campane

I monti Alburni si rilanciano con nuovi voli e itinerari gastronomici d’autunno. Castagne, olio nuovo e borghi del ’400
testo di Donatella Bernabò Silorata


La castagna di Roccadaspide ottima per i dolci
La castagna di Roccadaspide ottima per i dolci
Perdersi nei colori caldi dell’Appennino meridionale, assaporare la castagna di Roccadaspide e il fagiolo di Controne, far la spesa dai contadini: sono tanti i motivi per mettersi in viaggio tra gli Alburni, le montagne del Cilento settentrionale, le Dolomiti campane, ma più selvagge e ben poco turistiche. Una meta scomoda? Non è più così con i nuovi collegamenti. I Monti Alburni sono a un’ora di auto da Salerno, che ha inaugurato il nuovo aeroporto nazionale (www.aeroportosalerno.it) con voli da e per Verona e Milano Malpensa, da 79 € a tratta (info: Air Dolomiti tel. 045.28.86.140, www.airdolomiti.it). Servizi che incoraggiano un fine settimana in questa Italia sconosciuta. La stagione è propizia e non solo per il palato. Nelle grotte di Castelcivita, tra le più belle di tutta l’Italia del Sud, da questo mese  rivive il mito di Orfeo ed Euridice con uno spettacolo che mescola suggestioni naturali ed effetti speciali, suoni, video e voci sotterranee (spettacoli da novembre fino alla primavera 2010, prenotazioni anche sul sito www.tappetovolante.org, tel. 081.86.31.581). Anche Teggiano vale il viaggio: un borgo a pianta romana, con palazzi gentilizi, chiostri e la piazza principale dominata dalle possenti mura del Castello. Da vedere è il portico quattrocentesco che per secoli fu il Sedile dove si riuniva il parlamento della città. Si può pernottare all’albergo Antichi Feudi (via San Francesco 2, tel. 0975.58.73.29, www.antichifeudi.com, doppia b&b 70 €), una dimora d’epoca nel centro della cittadina: solo 12 stanze con vista sulla piazza e il ristorante con tavolini nel piccolo e grazioso cortile interno. La cucina porta in tavola i tipici piatti del territorio, come la pasta fresca con i peperoni “cruschi” e il maialino alle erbe. “Sapori a chilometro parco”, come ormai si dice quaggiù, ovvero ingredienti coltivati sul posto e come natura vuole. Il Cilento con il Vallo di Diano è parco nazionale dal 1991 e da poco si è guadagnato il riconoscimento di primo Bio-distretto europeo. Tra queste valli e montagne nascono rarità che non si trovano altrove, come il piccolo fagiolo bianco di Controne o il Marrone di Roccadaspide Igp: il primo si compra contattando Domenico Tancredi e l’Associazione dei Produttori (corso Garibaldi 46, Controne, Sa, cell. 339.18.96.058); la castagna di Roccadaspide (particolarmente zuccherina e fragrante) che è poi un piccolo borgo arroccato intorno al suo castello medievale, si acquista da Marron Fonte (contrada Fonte 27, Roccadaspide, tel. 0828.94.30.32). Tutto il territorio è inoltre culla di formaggi e latticini lavorati ancora artigianalmente con latte di vacche e di capre che pascolano libere sui monti: al caseificio La Teggianina (via Pantano, Teggiano, Sa, tel. 0975.70.044) si acquistano fiordilatte, caciocavallo podolico e ricotte fresche. Novembre è anche il mese dell’olio nuovo, e qui l’extravergine ha una qualità superiore, contraddistinta dalla Dop Colline Salernitane. Nelle campagne di Postiglione, ai piedi degli Alburni, il Casale Acqua del Fico (strada regionale 488 km 2, Postiglione, cell. 333.36.19.996, www.casaleacquadelfico.com, doppia b&b 80 €) è un indirizzo da custodire gelosamente. Per le 5 stanze arredate con gusto, l'atmosfera di casa e la colazione, con marmellate fatte in casa con i frutti dell’azienda, in primis i fichi. La proprietà è immersa in un uliveto secolare e l’extravergine che si produce nasce da olive pregiate. Lo stesso amore per la qualità si respira alla Locanda Severino, in un antico palazzo nel borgo di Caggiano: è ristorante e maison d’hôtes, con 9 camere e una cucina legata alla memoria contadina di questi luoghi. Particolare cura per i vini, come racconta la bella cantina in pietra (largo Re Galantuomo 11, tel. 0975.39.39.05, www.locandaseverino.it, doppia b&b 80 €. Pranzo da 45 €). Altro indirizzo da buongustai è La Taverna dei Briganti a Sicignano degli Alburni (loc. Scorzo, tel. 0828.97.80.50), dove si possono gustare specialità schiette come i ravioli di ricotta e i “cruschi”, peperoni secchi fritti. Prima di ripartire, vale la pena di raggiungere Roscigno vecchia: ci si aggira tra vicoli e slarghi, palazzi e case in pietra abbandonate agli inizi del Novecento. Tutto è lì, fermo immobile nel tempo: la piazza con la fontana, la chiesa, le botteghe e le stalle. Surreale.

0 commenti:

Posta un commento

Grazie