giovedì 8 aprile 2010

La Tunisia classica



Scrivo solo oggi il  diario  di   un viaggio fatto qualche tempo fa. Su invito di due cari amici, Adriana e Tommaso, una simpaticissima coppia romana  conosciuta durante un altro viaggio, siamo partiti alla volta della Tunisia.
Abbiamo acquistato un pacchetto della Turisanda  C'erano diversi tour ma i nostri amici  ci hanno consigliato quello della Tunisia Classica: una settimana per scoprire un Paese dove la geografia e la cultura hanno creato differenze notevoli tra Nord e Sud.

La nostra città d' arrivo dall'Italia è stata Tunisi. Abbiamo alloggiato all' hotel La Maison Blanche .L'arredamento  e lo stile delle stanze variava  ed  esse erano talmente spaziose che sembravano delle suite.Non vi dico poi le stanze da bagno....
Anche la ristorazione era ottima. Ricordo, con ancora l'acquolina in bocca, un  ottimo soufflé al cioccolato e una salsetta al peperoncino piccantissima che loro chiamano arissa.

La mattina successiva ci siamo incontrati con la nostra guida: un ex insegnante di nome Monsef a cui la mia amica Adriana cambiava in continuazione il nome , non riuscendo a ricordarlo,  e facendolo inquietare (naturalmente Monsef scherzava).
Devo dire che sono rimasta un po' meravigliata quando mi sono resa conto che gli altri compagni di viaggio  erano solo altre  due coppie, di cui ricordo con piacere  Olga e Franco,due  varesini,  per la loro semplicità, genuinità, gentilezza.
Ci hanno messo a disposizione un pulmino e siamo partiti alla volta di Salambò  dove abbiamo visitato un cimitero,  "Thophet" (area sacra),  in cui furono rinvenute circa 20000 urne contenenti le ossa di neonati o di bimbi  attorno ai due anni.. La nostra guida ci ha raccontato che i genitori sacrificavano i loro figli per propiziarsi gli dei in quanto c'erano numerose carestie e  guerre.
Poi siamo andati a visitare le rovine romane e fenicie della Carthage column.JPG    grande nemica di Roma:Cartagine.
Vi ricorderete certamente degli elefanti di Annibale, del famoso appello lanciato da Catone "Carthago delendia est" (Cartagine deve essere distrutta).
Ora spenderò qualche parola in più per descrivervi un posticino che viene definito "Paradiso Azzurro".
Si tratta di Sidi Bou Said, un pittoresco villaggio sulla costa tunisina dove l'architettura araba si mescola a quella andalusa e  sulle cui case bianche spiccano finestre, verande, inferriate e porte color turchese Sono rimasta affascinata da questo piccolo paradiso. Mi sono piaciuti i portali azzurri damascati  con borchie nere ,  le graziosissime verande di legno azzurro., il profumo dei gelsomini  e i rami carichi di fiori di bougainvilles..La via principale, pedonale nella parte più alta,era  zeppa di negozi che vendevano  prodotti artigianali multicolori.  Said significa Santo  a cui  successivamente fu aggiunto  Sidi Bou, nome derivato da un  asceta che si stabilì nel villaggio  dopo aver visitato La Mecca. Egli divulgò la dottrina del Sufismo.e molti  furono i pellegrini  che vennero qui per seguire i suoi insegnamenti.
Invece il  Barone Rodolph D 'Erlanger (un pittore e musicologo francese, esperto di musica araba, che si fece costruire una villa, oggi museo)  chiese al bey di  obbligare gli abitanti a  dipingere le case  di bianco e azzurro (usanza ancora oggi obbligatoria).  Molti furono gli scrittori , pittori ed artisti vari che  vennero a soggiornarvi per trarne ispirazione per le loro opere come Gide, Klee, ecc...
Noi siamo andati a visitare il Museo Dar El Annabi  dove vengono mostrate  le tipiche tradizioni berbere e qui , compreso nel biglietto d'ingresso,  ci è stato offerto un tè alla menta.


Sidi Bou Said  è stata resa famosa  anche dai suoi caffè di cui il più rinomato  è Le Café des Nattes,  dove veniva eseguita la tipica musica  tradizionale tunisina ( un mix tra musica araba e andalusa):"Le malouf tunisien".
Di corsa verso il Museo del Bardo , museo archeologico,  dove si trova la più ricca collezione di mosaici romani del mondo.
Dopo il pranzo  siamo andati a fare un giro nella parte vecchia di Tunisi che è un groviglio di stradine e  non abbiamo potuto fare a meno di addentrarci nel Souk:  il mercato variopinto  affollato dai locali e da numerosi turisti.

 Il 3° giorno ci siamo diretti, per iniziare la nostra giornata,  verso Testour, una piccolissima località   dove abbiamo visto  esternamente la grande   Moschea, in  cui si nota l'influenza degli andalusi cacciati dalla Spagna. Il minareto è molto interessante, ricco di elementi pieni  di storia, come  la presenza di due stelle di Davide e un orologio, tantè che si dice che questo sia l'unico minareto al mondo dotato di orologio, anche se in realtà ce n'è un altro in Irak.
Testour, 
Tunisia Testour, 
Tunisia
Proseguimento per Dougga, uno dei più interessanti siti archeologici della Tunisia che dal 1997 è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità.
Nel pomeriggio ci attendeva la visita di un altro sito archeologico  romano, ricco di storia: Thuburbus Majus.


Mappa del sito archeologico 
dell'antica città romana di Dougga
Proseguimento per Kairouan, quarta città santa dopo La Mecca, Medina e Gerusalemme. Qui abbiamo pernottato presso l'Hotel La Kasbah, un albergo molto elegante e pulito.
  La Kasbah Hotel

4° giorno  Prima tappa a Kairouan
Siamo andati a visitare un sito che la nostra guida, Monsef, ha ritenuto opportuno farci vedere, anche se le guide ufficiali non gli attribuiscono molto interesse: i Bacini Aghlabiti. Si tratta di 2 grandi cisterne fatte costruire sotto la dominazione aghlabita per assicurare alla città le riserve d'acqua nei periodi di assedio e siccità.
Kairouan: bacino
 degli Aghlabidi / Kairouan: Aghlabidi Basin
L'acqua era portata qui da un acquedotto lungo 36 km (oggi scomparso) che attingeva alle sorgenti del monte Ousselet. L'intero complesso (i bacini e l'acquedotto) furono costruiti agli inizi dell'800 e sono la prima opera civile monumentale realizzata dagli Arabi in Tunisia.

Seconda tappa
Zaouia Sidi Sahab ovvero  la Moschea del Barbiere Stucchi, intarsi, maioliche ed eleganti colonnati adornano i due cortili interni. Viene soprannominata così perchè accoglie le spoglie  di Abou Dhama el-Balaoui che, di professione barbiere, accompgnò il Profeta Maometto nelle sue ultime peregrinazioni  e si dice che, alla sua morte, gli strappò tre peli della barba che portò con sè in Tunisia. Ed oggi questi peli sono conservati  nella sala attigua a quella in cui è sepolto il "Barbiere Santo"

Terza tappa
La Grande Moschea Okba è una costruzione imponente, un po' tozza.Ha forma rettangolare  e raggiunge 150 metri di lunghezza.

Il minareto sovrasta la sala della preghiera che  non si può visitare ma vedere attraverso dellle grandi porte spalancate.
Kairouan deve la sua fama anche alla  produzione dei tappeti e noi siamo andati a visitare una fabbrica  dove Adriana e Tommaso ne hanno acquistati due.

Quarta tappa
Visita del  Souk che si trova nella parte centrale della Medina. Numerosissimi i venditori  ambulanti.
Anche qui si vendevano tappeti ma di minor pregio,. Il mio naso veniva solleticato dai profumi delle spezie multicolori  disposte a piramide  o dall'odore acidulo del lievito del pane appena sfornato. Qui ho scattato diverse foto alle donne tunisine intente a fare i loro acquisti. Sono rimasta colpita dal loro abbigliamento.Alcune indossavano abiti tradizionali, o bianchi o molto colorati,, tutti drappeggiati  ed il loro capo era coperto.
Le più giovani portavano abiti come i nostri:gonne lunghe , pantaloni, t-shirt , camicette ed alcune avevano i capelli scoperti.

brik2-big.gifProseguimento per Gafsa dove abbiamo pranzato ed  assaggiato il  brik che è una specie di frittella  ripiena di verdure , uova, carne o pesce,   fatta con una pasta sottile e croccante.

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Tozeur famosa per la sua oasi dove si trovano quasi 200.000 palme da datteri. Il procedimento per l'impollinazione è lungo e faticoso perchè bisogna raccogliere il polline dalle piante maschio e distribuirlo a quelle femmina. La pianta maschio non produce frutti ed una pianta maschio può essere utilizzata per impollinare circa 50 piante femmina. Noi siamo andati a visitare l'oasi  di Nefta (circa 500.000 palme) su delle carrozzelle trainate da cavalli. La passeggiata è stata molto piacevole perchè eravamo circondati da palme altissime sotto i cui rami pendevano grappoli di datteri color ambra. Per farli maturare e per proteggerli vengono inseriti in sacchi di cotone trasparenti
Il sistema di distribuzione delle acque  in queste oasi si deve a Ibn Chabbat, matematico di Tozeur vissuto nel XIII secolo.All'ombra delle palme, l'acqua dei pozzi (scavati a profondità sempre maggiori, anche oltre i duemila metri) viene erogata una volta a settimana, per otto ore di seguito, attraverso canali di irrigazione. La tradizione tunisina vuole uno sviluppo delle oasi su tre livelli: le palme, subito sotto alberi da frutta e, a piano terra, gli ortaggi. L'ombra delle palme da dattero crea infatti un microclima che consente la coltivazione di fichi, mandorle, banane, insalate e fave, ma anche cereali e l'henné utile per la produzione di cosmetici. Nella spazio all'aperto del nuovo museo, è possibile osservare scene di vita quotidiana con una cooperativa di lavoratori impegnata nel palmeto. Le donne si dedicano alla lavorazione delle foglie di palma, con cui realizzano ad esempio le tipiche ceste colorate di Tozeur, mentre gli uomini, oltre a lavorare la terra, trasformano il tronco delle palme in sedie, armadi e persino liste di parquet. 

Accompagnati da  questa guida locale, abbiamo ricevuto tutte queste informazioni e poi ci hanno fatto assaggiare i datteri, un liquore che si ricava da questi frutti, e  sempre qui  abbiamo  acquistato tre  chilogrammi di questi saporitissimi frutti. Questi datteri non hanno niente a che vedere con quelli che troviamo in Italia. Una volta ritornati a Bari li abbiamo fatti fuori in pochissimi giorni.

Poi siamo andati a visitare la parte vecchia  di Nefta e "il canestro o corbeille", immenso cerchio  di 30m di profondità occupato da un frutteto e da palme. Qui  tutto  è pace e serenità, cielo e terra ed è in questo territorio  che è stato girato il film Star Wars. La gente  vive in un modo completamente diverso dal nostro....
A Tozeur abbiamo alloggiato e mangiato  presso l'Hotel Palmyre, una struttura ben tenuta e dotata di parecchi confort.
 5°  giorno  su consiglio di Monsef  (che ha modificato leggermente il programma)abbiamo noleggiato due 4x4 e ci siamo diretti ,attraverso una lingua di cemento che attraversa il deserto di Chott el Gharsa (  lago salato  con incrostazioni o azzurre o rosa ma solo in alcuni tratti, perchè alimentato  talvolta, soprattutto d'inverno, da piogge molto abbondanti) ,una piatta  zona desertica  dove abbiamo visto i primi dromedari
 

all'oasi di Chebika, una delle più importanti oasi di montagna della Tunisia. Qui si è a 20 m sotto il livello del mare. I colori dominanti sono il verde dei palmeti e l'ocra delle rocce e noi, accompagnati da un'altra guida,  attraversando spaccature rocciose e un terreno sassoso,  ci siamo diretti verso la sorgente di Chebika dove nasce come  cascatella  per diventare  poi un ruscello che  scende  verso la pianura
La splendida oasi di Chebika in Tunisia è forse una delle più conosciute al mondo. Proprio li è stato girato il film “Star Wars Episode 4: A New Hope”. L’oasi ha preso il suo nome proprio da uno dei personaggi della serie: Chewbacca e sempre qui  Rossellini  girò   il famoso e bellissimo  film "Il Messia".

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Si riparte e si raggiunge, attraverso strade piuttosto accidentate,  un'altra oasi : Midés. Siamo al confine con l'Algeria e difronte a noi , appena scesi dal fuoristrada, appare un  profondo canyon.  Non possiamo  fare a meno di scattare  foto o di riprendere con le nostre videocamere questo posto spettacolare. Qua e là sono sparse migliaia di rose del deserto   

di tutte le dimensioni, una più bella dell'altra....Io e mio marito decidiamo di andare a piedi fino in fondo proprio dove si è al confine con l'Algeria.Qui  ci arrampichiamo  su una roccia e possiamo ammirare la parete finale del canyon scavato dal vento e dall'acqua.









Di nuovo a bordo delle 4x4 per recarci verso Tamerza, l'ultima oasi di montagna che ci resta da visitare.  Dalla terrazza dell' hotel Tamerza-Palace, un hotel  di lusso alle porte del Sahara, la nostra guida ci fa ammirare il panorama della vecchia Tamerza, completamente distrutta nel 1969 da un'alluvione perchè piovve per ben 22 giorni.
Ora ci spostiamo  per raggiungere la cascata di Tamerze. Dopo alcuni saliscendi  la intravediamo. Appagati, riprendiamo il cammino inverso e dopo un paio di ore  siamo di nuovo a Tozeur. Questa volta la nostra guida  ci dà un po' di tempo per visitare la parte nuova. Nel pomeriggio, prima di ripartire, visitiamo il museo Dar Cherait che ospita opere di arte locale e mostra uno spaccato sulla cultura pastorale ed agricola della regione. Nelle dune  di Tozeur  sono stati girati: "Il paziente inglese", "Pirati" di Polanski ed alcune scene di "Guerre stellari".
Si riparte verso Douz dove pernotteremo presso l'Hotel Sun Palm.
Lungo il percorso costeggiamo il lago   salato  Chott El -Jérid
Durante il tragitto abbiamo chiesto a Monsef di farci fare una breve sosta in prossimità di una delle sponde del lago salato. E' tutto bianco  e scintillante sotto i raggi del sole ed è qui che si crea quel fenomeno chiamato "miraggio".Non sembra un lago ma una distesa di mare. Ogni tanto ci sono delle pozze di acqua rossastre  o azzurrognole e questo dipende dai sali minerali  che vi  sono contenuti. Questo deserto salato perchè è questo il  vero significato di Chott è immenso e si dice che sia il più pericoloso dei tre tipi di deserto esistenti (l'Erg è quello delle dune di sabbia, l'Hammada è invece quello costituito da rocce levigate dagli agenti atmosferici) perchè sotto la crosta asciutta molte volte si nascondono degli stagni. Lo sapevate che qui è stato girato il film di Indiana Jones " I predatori dell'arca perduta"?


Dimenticavo di dirvi che, prima di recarci in albergo la nostra guida ci ha condotti a fare una passeggiata nel deserto per assistere al   tramonto del sole sulle dune. Il nostro gruppo è salito su delle carrozze mentre altri turisti hanno preferito andare in groppa ai cammelli. I più giovani invece hanno preferito sollevare nuvole di sabbia  a bordo di alcuni assordanti quad.

6° giorno  Lasciato l'hotel, ci dirigiamo verso il centro di Douz per vedere un po'  i negozietti  ed il posto. Monsef ci ha detto che qui si trovano degli articoli un po' più eleganti, degli abiti locali  diversi da quelli che siamo abituati a vedere negli altri bazar e delle scarpe in pelle morbidissima Entriamo in uno di questi, consigliatoci dalla nostra guida, e ci rendiamo subito conto che ciò che ci ha appena detto è proprio vero. Io qui non ho potuto fare a meno di acquistare due paia di scarpe: un paio ,tipo mocassini, color panna ed un altro, tipo sabots, color vinaccia. Ho acquistato anche un bellla tunica color panna con numerose  guarnizioni. La foto è questa qui sotto..La collana l'avevo acquistata nell'oasi di Mendes ed è fatta con denti di cammello dipinti a mano. con l'henné.


All'uscita dal negozio ci dirigiamo verso la piazzetta dove osserviamo degli anziani che, seduti per terra, sono intenti a giocare .
Riprendiamo il viaggio per dirigerci, questa volta, verso Matmata.  Andiamo a  vedere una tipica casa del villaggio troglodita berbero  caratterizzato da abitazioni interamente scavate nel suolo argilloso ed invisibili dall'esterno.
Questa è la signora berbera che ci ha  fatto visitare  la sua abitazione. C'è  un cortile a cielo aperto e tutt'intorno si trovano  le varie stanze scavate nella roccia proprio per fare in modo che la temperatura d'estate sia   più mite che all'esterno. Abbiamo anche pranzato in un locale tipico della zona dove ci è stato servito il couscous.

Tunisia - ABITAZIONE TROGLODITA - di 
azraq
Nel pomeriggio abbiamo ripreso il nostro viaggio per raggiungere Gabes, l'unica oasi marittima della Tunisia. Prima abbiamo fatto un giro nel souk di Jara dove c'erano numerosissime bancarelle  in cui si vendevano articoli d'abbigliamento ed accessori   fra cui le famose borse in paglia di Gabes, cianfrusaglie varie.Io sono rimasta colpita dai colori vivaci delle spezie disposte a piramide.
In serata arrivo e pernottamento a Sfax. 

7° giorno  Partenza per El Jem e visita dell'anfiteatro, uno dei più imponenti edifici romani dell'Africa settentrionale.
Proseguimento per Sousse, una cittadina  ricca di spiagge, locali, ristoranti e resa  famosa soprattutto dalla sua Medina .
Altra tappa: 
Monastir . Qui abbiamo visitato il Mausoleo di  Bourguiba che si trova alle spalle del cìmitero, al centro della città.  Habib Bourguiba è stato il pimo Presidente della Tunisia, il leader della lotta per l'Indipendenza dalla Francia.
Il Mausoleo  somiglia ai santuari dedicati ai Santi. E' formato da tre cupole  di cui due verdi ed una dorata e  da due minareti.
Nella città abbiamo potuto ammirare anche Il Ribat di Harthema,  che è probabilmente la principale attrazione di Monastir.Oggi il cortile è utilizzato per rappresentazioni teatrali e per spettacoli serali. Nel 1976 il regista Franco Zeffirelli giro' nel Ribat alcune scene del film per la TV Gesù di Nazareth.
Dopo il pranzo siamo rientrati a Tunisi .

Così è finita la nostra avventura in Tunisia. E' stato un viaggio molto interessante per la varietà dei paesaggi, i monumenti, le vestigia del passato, i colori, i profumi, la vegetazione, la tradizione gastronomica, il calore della gente.
Rivolgo un particolare ringraziamneto ad Adriana e Tommaso che ci hanno permesso di condividere con loro queste emozioni. 

Alcune delle foto che avete visto nel post sono state scattate da me.
Le altre potete vederle qui:

http://erikanapoletano.blogspot.com/2010/04/foto-tunisia.html

8 commenti:

  1. Erika bellissima e istruttiva vacanza.
    Ti sarai divertita un mondo.
    Ti abbraccio fino alla prossima!

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  2. Sì Stella, molto istruttiva.
    Un abbraccio anche a te!

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  3. bravissima erika. con te ho rivissuto le emozioni di questo bellissimo viaggio. grazie.
    a presto, per divertirci ancora e per "spazientire" i nostri cari mariti quando andiamo a fare acquisti.
    ti abbraccio. adriana

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  4. Grazie Adriana|
    Anch'io non vedo l'ora di incontrarci e di andare a fare shopping per fare inquietare i nostri consorti.
    Un bacione

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  5. sei stata molto brava a spiegare e approfondire tutto il percorso che avete fatto

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  6. Sei stata davvero brava a spiegare ed ad approfondire tutte le tappe del tuo viaggio . Meriti un premio ;)

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Grazie