Dopo un iniziale attimo di panico in cui qualsiasi lettore, con un minimo di mondo scoperto alle spalle, si trova pensando a quante gaffes può aver fatto, si scopre che Il viaggiatore maldestro (Einaudi, pp. 228, € 16,00) è un ottimo manuale per essere a proprio agio in qualsiasi situazione in ogni angolo del pianeta.
Il
 libro è diviso per sezioni, dal primo incontro (saluti e gestualità), a
 tutto ciò che bisogna dire e non dire nelle occasioni formali e non, come
 vestirsi e cosa portare in dono (tipologie di fiori compresi), un lungo
 capitolo sul mangiare (e sullo stare a tavola), feste (soprattutto 
matrimoni),  festività
 locali di tutto il mondo e ovviamente i delicati argomenti malattia e 
morte. Il tono di ogni tema trattato è sempre spiritoso: solo se si 
pensa a dove e come sedersi a tavola nei diversi paesi ci viene voglia 
di stare in piedi per non cadere in errore. E’ abbastanza chiaro che per
 quello che riguarda tradizoni e usanze il mondo  (anche solo l’Europa) non è poi così globalizzato.
Anche
 solo tra inglesi e americani possono esserci grandi incomprensioni 
addirittura sulla lingua: “Gli inglesi che vanno negli States dovrebbero
 stare attenti a non dire mai a nessuno “could I bum a fag off you?”: 
per gli americani non state scroccando una sigaretta, ma un omosessuale.
 Spesso si fatica ad ambientarsi in un determinato contesto perchè anche 
solo le modalità di conoscenza sono stravaganti: “gli argentini possono 
criticarvi in modo sorprendentemente pesante per il vostro peso o per 
gli abiti che avete scelto, ma non offendetevi: significa solo che vi 
sentono a loro agio con voi”.
Il
 libro è carico di aneddoti e storielle, è fondamentalmente un libro per
 viaggiatori curiosi ma attenzione: l’autore è inglese e leggere gli 
aneddoti o le regole “italiane” (“tagliare il pane con il coltello è 
maleducazione”, ”il concetto di “bella figura”, “gli italiani si vestono
 e si truccano anche solo per fare una capatina in un paio di negozi” o 
definire “pagare alla genovese – calcolare la spesa precisa per ciascuno
 – una bella ingiustizia per i genovesi, come se fossero meno generosi 
degli altri compatrioti”) ci fa pensare che forse alcune regole rigide 
vanno prese non così alla lettera.
Il
 libro è piacevole, forse più da leggere a spizzichi e bocconi che tutto
 d’un fiato perchè, anche se divertente, è un lungo elenco.
Sicuramente utile!!! Grazie della dritta. Ciao Erika ti lascio il mio saluto, augurandoti tanto bene, con affetto
RispondiEliminaGrazie Paola, Ricambio con affetto.
RispondiEliminaErika
Grazie di farci conoscere questo libro Erika!
RispondiEliminaTi auguro una domenica fantastica!
Ogni mattino vi è data la facoltà di scegliere come agire, fare, essere. Sii il meglio di cio’ che sei!
Stephen Littleword, Aforismi
Grazie delle tue belle citazioni, cara Mirta! Un abbraccio.
RispondiEliminaerika
Che consiglio di lettura davvero utile! L'ho segnato e in settimana vado a cercarlo di certo! Buona giornata! Eva
RispondiEliminaAnch'io lo devo comprare, Eva.
RispondiEliminaCiao.
Erika