lunedì 27 luglio 2009

Diario di viaggio: Finlandia, Norvegia e Capo Nord 2009


Il mio racconto è il frutto di appunti presi mentre le nostre accompagnatrici cercavano di documentarci sui luoghi che andavamo a scoprire......So che sono stata prolissa ma Vi consiglio di leggerlo, magari un po’ per volta, perchè sarete partecipi di un ‘avventura che per me sarà indimenticabile......
Questa volta non ho organizzato da sola il mio viaggio, come “Turista per caso” ....Era da tanti anni che desideravo andare in Finlandia ma, per vedere in meno di due settimane tantissime cose interessanti, non mi rimaneva che acquistare un pacchetto e, parlando con degli amici che vi erano già stati, mi è stato consigliato di scegliere quello offerto dalla Giver viaggi, specializzata nel Grande Nord. Così ho consultato il catalogo sul sito internet della Giver, ho scelto il viaggio che mi interessava e mi sono recata presso l’agenzia di viaggi Robintur di Bari, sita presso il centro commerciale La Mongolfiera. Sono stata seguita dalla direttrice, la Signora Francesca, che è una persona molto dolce, gentile e disponibile.Per poter avere più probabilità di vedere il Sole di Mezzanotte è consigliabile partire tra giugno e la prima metà di luglio perchè a fine luglio il sole comincia già a rimanere sotto l’orizzonte, per cui ho deciso di partire il 3 luglio. Finalmente è arrivato il giorno tanto ambito: la partenza era prevista da Roma o da Milano ed io ho scelto Roma.
1° giorno km 2800 - A Roma siamo partiti con un volo della Finnair in serata e siamo arrivati ad Helsinki dopo mezzanotte; all’uscita ci attendeva un responsabile della Giver che ci ha condotti presso l’Hotel Radisson SAS Plaza, un quattro stelle situato al centro della città, che si raggiunge in circa trenta minuti di viaggio. Qui abbiamo incontrato  Marilina,la nostra accompagnatrice , che ci ha consegnato le chiavi della stanza.
2° giorno Helsinki/Lappenranta 215 km - L’indomani, dopo una ricchissima colazione, siamo andati a fare un tour della città con una guida locale che parlava molto bene la nostra lingua. Ci ha dato delle informazioni sugli usi, costumi, cultura della Finlandia. La Repubblica della Finlandia (in finlandese Suomi, in svedese Finland)ha una superficie di poco superiore a quella dell’Italia e conta solo 5.000.000 di abitanti. Lo stipendio medio è di 2600 euro al mese, la vita è più costosa che in Italia ma se si lavora in due e si va ad abitare fuori Helsinki, si vive bene. Ultimamente lo Stato vuole incentivare i matrimoni (fino a qualche anno fa c’erano molte convivenze) e a tale proposito dà, alle coppie che mettonio al mondo un figlio, un assegno di 100 euro al mese fino al 17° anno di vita , che viene aumentato se nascono altri figli. Ad ogni neonato lo stato offre un corredino completo di tutto, ci sono molti asili nido, la scuola dell’obbligo inizia a 7 anni (perchè secondo i finlandesi i bambini devono giocare)e durante le lezioni alternano lo studio con passeggiate nel bosco, sci, nuoto, ecc... La scuola è gratuita, così come la mensa ed i trasporti. Da uno studio recente risulta che gli studenti finlandesi sono i più preparati del mondo perchè i docenti usano metodi d’insegnamento molto coinvolgenti. SIn da piccoli sono abituati ad andare a scuola da soli con la bici che usano anche sulla neve, indossano delle tute termiche speciali e sopra dei giubbotti catarifrangenti perchè d’inverno la luce dura poche ore. Le scuole riaprono ad agosto, naturalmente c’è il tempo pieno, un servizio mensa per cui i bimbi mangiano sempre con gli altri e, quando terminano il pranzo, devono ringraziare i compagni di aver condiviso con loro il cibo. La nostra accompagnatrice ci ha raccontato di avere un bimbo di 9 anni e che, quando lo vanno a riprendere da scuola, si nasconde perchè non vuole ritornare a casa. Gli studenti universitari fanno dei lavoretti per mantenersi agli studi e l’Università è molto selettiva. Le case sono tutte rivestite di legno per mantenere il calore perchè d’inverno si arriva anche a 30° sotto zero e all’interno ci sono tappeti dove loro camminano con calze di lana. Questi tappeti vengono lavati con l’acqua dei laghi o del mare, che non è molto salata, dove ci sono degli argani per strizzarli e questa operazione viene eseguita dagli uomini della famiglia.I Finlandesi amano molto la loro patria soprattutto da quando si è liberata dalla dominazione svedese e davanti ad ogni casa c’ è un’asta dove , quando sono in casa o in occasione di matrimoni o feste importanti, sventola la bandiera. Il riscaldamento è ad energia elettrica così come le cucine, per evitare incendi. Le case in legno sono per la stragrande maggioranza rosse o gialle. Un tempo le case gialle erano quelle dei ricchi perchè la vernice gialla era più costosa mentre quella rossa la si otteneva mescolando l’argilla con il sangue del pesce. Nelle seconde case non c’è l’acqua potabile e la tassa sulla proprietà dell’immobile (la nostra ICI) èuguale a quella delle prima casa. L’energia non costa molto perchè viene prodotta da centrali idroelettriche, eoliche o nucleari.Lo sapevate che in Finlandia ci sono 200.000 laghi? Le strade sono costeggiate da foreste di betulle, diverse varietà di pini, abeti e molte foreste appartengono a privati cittadini che le acquistano , vi costruiscono le loro case e non hanno paura di abitare da soli perchè in Finlandia non esiste criminalità (beati loro!!!!). Non esistono porte blindate!!!!Lungo le strade che costeggiano le foreste abitate ci sono delle cassette postali personali o un’unica cassetta gialla dove il postino lancia la posta, per tutti gli abitanti del luogo, durante la distribuzione.Dalla prima nevicata gli automobilisti devono usare i pneumatici chiodati fino alla fine dell’inverno, per cui il manto stradale si rovina parecchio e viene rifatto ogni anno. La velocità consentita non è molto alta perchè ci sono le alci, che sono selvatiche, o le renne che ogni tanto attraversano le strade ed è pericoloso frenare all’ultimo momento.La Finlandia è stata sottomessa agli Svedesi per ben sette secoli, poi nel 1800 fu conquistata dai Russi e nel 1917, durante la Rivoluzione russa, dichiarò la sua indipendenza e nel 1919 nacque l’attuale Repubblica. Si parlano il finlandese , lo svedese e tre lingue sami. La maggior parte dei Finlandesi è di religione luterana: nelle chiese non si venerano i santi e lo stile degli interni è molto sobrio. Ci sono i sacramenti come nella nostra religione cattolica ma non tutti vanno a messa la domenica perchè a loro avviso è sufficiente comportarsi correttamente nella vita . Il Battesimo molte volte viene celebrato dal sacerdote direttamente a casa, mentre la Cresima la si fa a 17 anni ( ho assistito ad una celebrazione)in chiesa e poi si fa una festa a casa invitando parenti ed amici. Tutte le chiese hanno un organo e qualche volta un pianoforte a coda e tutte sono dotate di un’ottima acustica. Molti Finlandesi sono atei e poi c’è una parte che professa la religione ortodossa (ci sono delle bellissime chiese). I cattolici sono pochissimi. La lingua finlandese appartiene al ceppo ugro-finnico. Ci vivono anche Svedesi, Russi e poi i Sami, circa 6000, che vivono al nord, nella Lapponia. Ogni Finlandese ha il suo orticello ed i suoi alberi da frutta perchè i prodotti locali sono costosi (costano molto meno i prodotti importati). Grazie alle foreste, che ricoprono il 70% della superficie della Finlandia, è sviluppata l’industria cartaria, poi ci sono i cantieri navali, le industrie tecnologiche (famosa è la Nokia),l’allevamento del bestiame, le coltivazioni di colza, i frutti di bosco (ci sono dei lamponi color arancio da cui si ottiene un liquore chiamato Lakka). Natale è una festa molto sentita: vengono cambiati tutti i tappeti e tutte le tende che vengono sostituiti con altri a tema. Alle finestre non ci sono inferriate, nè persiane, nè tapparelle perchè la luce è scarsa ed anche in estate ho visto, soprattutto al nord che, nonostante il sole non tramonti mai, alle finestre ci sono solo delle tendine velate e sui davanzali soprattutto candelabri e ventagli e poi tante piantine dai fiori colorati. Molti costruiscono le loro case da soli e le donne aiutano gli uomini. Fanno da soli anche il pane, raccolgono notevoli quantità di frutti di bosco verso la fine di agosto e ne fanno marmellate, liquori, succhi .A proposito non esistono le donne di servizio: qui le donne fanno tutto da sole....Quando si diventa anziani e non si è più in grado di badare a se stessi ci si trasferisce in dei centri per anziani dove si viene assistiti. Le separazioni sono in aumento e se ci sono dei figli vengono assegnati più ai padri che alle madri. I Finlandesi sono dei fanatici della sauna ed infatti se ne contano più di 2.000.000. Recentemente ne è stata creata una in una cabinovia nella regione di Yllas, a nord della Finlandia.
Helsinki è stata scelta nel 2000 come una delle nove Capitali della Cultura e dal punto di vista architettonico è una città tipicamente nordica. Abbbiamo visto la piazza del Senato in stile neoclassico così come il bianco Duomo luterano, la Cattedrale di Uspenski, la più grande chiesa ortodossa della Scandinavia,il Museo Nazionale ed il Teatro Nazionale e la Stazione ferroviaria nello stile Nazional Romantico che è un’interpretazione finlandese dello stile Jugend, il coloratissimo mercato scoperto e coperto, difronte al porto, con bancarelle di frutta, verdura, pesce ed oggetti dell’artigianato finlandese, il mercato delle pulci dove i finlandesi prendono in affitto una bancarella e vendono quello che non gradiscono più nelle loro case, lo Stadio Olimpico, la Chiesa di Temppeliakio, scavata nel granito, esternamente si vede solo la cupola in rame, esempio della moderna architettura finlandese, il monumento a Sibelius, il più famoso compositore di musica classica finlandese,opera della scultrice finlandese Eila Hiltunen.
A mezzogiorno avevamo appuntamento con un’altra guida che sarebbe stata la nostra accompagnatrice per tutti gli undici giorni attraverso la Finlandia e la Norvegia. Partenza per Porvoo, la seconda città più antica della Finlandia, costeggiando il Golfo di Finlandia. Prima di visitare la cittadina di origine svedese abbiamo pranzato in un maniero, l’hotel Haikko,che è anche una Spa, che si trova in una proprietà di 14 ettari a 6 km da Porvoo. Questo maniero risale al 1362 ed è diventato un hotel dal 1966. E’ un luogo dove il fascino del passato si combina con il moderno. Un maniero romantico con un enorme patio, terrazza e giardino che abbiamo visitato dopo il pranzo . Abbiamo pranzato in una sala elegantissima dove ci hanno servito delle pietanze raffinate tra cui del freschissimo salmone in crosta. Dopo siamo andati a visitare Porvoo che si trova sulle rive del fiume omonimo dove ho fotografato i magazzini di legno del lungofiume (dal tipico colore rosso delle case scandinave)che sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La piccola cittadina ha due strade parallele che sboccano nella piazza principale ed ha una parte moderna ed una antica.La parte vecchia ha vie lastricate con casette in legno, negozi di vasellame, pasticcerie, cioccolaterie e la Cattedrale in stile gotico che non abbiamo potuto visitare perchè si celebrava un matrimonio. Porvoo è la città di artisti, scultori, pittori ed è ricca di musei e gallerie. Qui è nato Runeberg, autore dei versi dell’inno finlandese. Storicamente è importante perchè nel 1800 la Finlandia fu annessa alla Russia e nel 1808 lo Zar Alessandro I portò qui la sede del Parlamento e nella seduta della Dieta di Porvoo, nel 1809, concesse l’autonomia al Paese. Dovete sapere che Porvoo era una delle tappe dell’antica Via Del Re: questa era una delle principali arterie turistiche della Scandinavia che veniva utilizzata nel 1300 dai re, dalle loro corti, dai cardinali, dai borghesi, dagli artisti e dagli eserciti.Porvoo, che all’epoca si trovava a ridosso di questa arteria principale , era apprezzata per le sue osterie e botteghe. Siamo risaliti sul bus e siamo andati a Langinkoski ( a 5 km da kotka), un vero paradiso per chi ama la pesca al salmone, e di ciò si rese conto anche lo Zar Alessandro III che si fece costruire una casetta per la pesca lungo le rapide (a pochi km dal confine con la Russia).Questa regione finlandese, che fa da cerniera e da confine con la Russia, è la Carelia. Storicamente è stata una vera e propria “nazione”, culla di una cultura e di tradizioni particolari, legate ad una matrice religiosa ortodossa, sotto la corona finlandese; ma, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, una parte di questa regione è passata sotto la sovranità russa e così alla Finlandia è rimasta solo la parte occidentale della Carelia, molto bella dal punto di vista paesaggistico. Poi abbiamo proseguito il nostro viaggio verso Lappeenranta, situata sul lago Saimaa, lungo 50 km che collega i laghi interni con il Golfo di Finlandia. Ha cominciato a piovere e, prima di raggiungere l’Hotel Scandic Patria, abbiamo visitato la chiesetta ortodossa Lappeankikko, chiesa in legno del 1794 con interni nei toni dell’azzurro, dove abbiamo assistito per alcuni minuti ad una celebrazione. Sotto una pioggia sempre più insistente, ma impavidi, siamo andati a curiosare, vicino al porto,lungo la riva del lago Saimaa, il Sandcastle, la più grande scultura di sabbia della Finlandia creata a mano con 3.000.000 di kg di sabbia. Naturalmente, oltre al castello, ci sono personaggi di fiabe famose tra i quali “Cappuccetto rosso ed il lupo” sempre di sabbia.
3° giorno Lappenranta/Mikkeli 260 km - Dopo un’ottima ed abbondante colazione siamo partiti per veder le cascate della Diga di Imatra ( dista solo 7 km dalla città di Svetogorsk, che è in territorio russo) costruita sul letto vuoto del fiume Vuosky(tutto di granito rosa): queste cascate, le più grandi del mondo, vengono utilizzate sin dal 1928 per la produzione di energia elettrica. Ci hanno detto che lo spettacolo è molto suggestivo quando, ogni giorno alle ore 19, la diga viene aperta e le acque fanno un salto di 18 metri formando delle rapide, il tutto accompagnato da una musica melodiosa. Tappa successiva il Parco dello scultore Vejyo Ronkkonen, che è forse il più importante insieme di arte folcloristica contemporanea. L’ingresso al parco è gratuito e lo scultore desidera che si visiti e si firmi il libro degli ospiti. La prima scultura risale al 1961; oggi si possono ammirare 450 statue in cemento, compresi 200 autoritratti in diverse posizioni yoga. Lo stesso giardino è un apparato iconografico, con piante esotiche ed effetti sonori prodotti da altoparlanti nascosti all’interno delle sculture. Altro percorso fino all’istmo di Punkaharju costituito da strisce di terra circondate da un bellissimo paesaggio lacustre. Di qui una corsa a Savonlinna, costruita su tante isole, per imbarcarci su un battello e fare una minicrociera sul Lago Saimaa.ll tragitto è durato circa un’ora durante la quale nuvole minacciose si alternavano ad un sole tiepido. Sia a destra che a sinistra si vedevano tanta vegetazione, alcune casette colorate e in fondo la sagoma del castello di Olavinlinna che abbiamo visitato dall’esterno, dopo il pranzo. La Finlandia orientale è una regione che pullula di laghi, di vegetazione e di paesaggi che ci hanno lasciati a bocca aperta per la loro bellezza... Dopo aver pranzato divinamente (quasi sempre salmone) siamo andati a piedi verso il castello medievale di Olavinlinna costruito a partire dal 1475 dal cavaliere Danese Erik Axelsson Tott allo scopo di proteggere in maniera strategica l’importante regione Savo da eventuali attacchi russi e dedicato ad Olof, un santo cattolico norvegese. Oggi viene utilizzato per il Festival dell’Opera che dura un mese. Proseguendo il nostro viaggio in direzione di Mikkeli, abbiamo fatto una sosta a Puumala. Pioveva a dirotto ma non faceva freddo e la nostra accompagnatrice ci ha condotti verso uno dei più lunghi ponti finlandesi il “Ponte di Puumala”. Esso offre una vista mozzafiato sul lago Saimaa e sul villaggio sottostante. Accanto al ponte sorge una torre alta 28 m su cui siamo siamo saliti con un ascensore. In cima c’è un caffè da cui si può osservare il panorama sottostante. Questa zona con i suoi 3000 km di costa ed un arcipelago con più di 1000 isole attrae molti turisti che vengono qui per godere le acque azzurre del lago, la pace, e la semplicità degli abitanti. Risaliti sul bus ci siamo diretti alla nostra meta finale: Mikkeli (città moderna che un generale liberò dalla rivoluzione bolscevica).
4° giorno Mikkeli/Hameenlinna 200 Km – Prima tappa il canale di Vaasky, un piccolo paesino nel comune di Asikkala, dove c’ è una chiusa. Qui passano i battelli che collegano la Finlandia con la Russia. Abbiamo assistito all’apertura della chiusa ed al passaggio di un battello . Poi ci siamo diretti verso Tampere, seconda città della Finlandia, che si trova su due laghi. Prima la seconda città della Finlandia era Turku ma, poichè era troppo vicina alla Svezia, i governanti decisero di dare più importanza a Tampere. Il suo porto è il più trafficato delle acque interne finlandesi e da qui si possono fare delle belle crociere. A Tampere le fabbriche sono nel centro della città ed infatti si vedono un po’ ovunque le ciminiere. Grazie allo sfruttamento dell’energia idroelettrica ci sono industrie di tessuti, carta, legname, gomma, strumenti di precisione, calzature e metalli raffinati. Nella via principale c’è una fabbrica dove si può ancora leggere il nome dell’industriale scozzese James Finlayson che vi fondò un cotonificio. Infatti, nel XIX secolo, le rapide di Tampere furono importantissime per lo sviluppo dell’industria tessile. Abbiamo visitato la piazza del mercato Keskustori, la chiesa Ortodossa e il Duomo in stile nazional romantico, ricco di affreschi e di vetrate. Risaliti sul bus , la nostra accompatrice ci ha portati, in direzione di Hameenlinna, in un grande parco con vista sul lago. Poi abbiamo raggiunto Hameenlinna dove abbiamo sostato davanti alla casa natale di Sibelius, compositore e violinista finlandese. Successivamente siamo scesi per scattare delle foto al castello di Hameen Linna, risalente al 1280, in pietra rossa, con ponte levatoio e fossato. Abbbiamo alloggiato al Sokos Hotel da cui si godeva un panorama straordinario del lago Vanajavesi, sulle cui sponde sorge Hameenlinna.
5° giorno Hameenlinna/Helsinki/Rovaniemi/Pallastunturi (km 330+830 di volo) – Dopo la prima colazione siamo partiti alla volta di Helsinki per poi raggiungere in aereo, nel pomeriggio, Rovaniemi. Una volta arrivati ad Helsinki , avendo la mattinata libera ognuno di noi ha deciso di scegliere una meta. Io ed altri abbiamo optato per un tour di un’ora e mezza con un battello nell’arcipelago di Helsinki. Il porto di Helsinki è uno dei più belli al mondo:infatti Helsinki viene definita “La figlia del Baltico”. Siamo partiti da Piazza Kauppatori. La prima cosa che abbiamo visto è stata La fortezza di Suomenlinna che fu costruita nel XVII per difendere la città perchè Svezia e Russia erano in continuo conflitto. Si dice che perfino i Vichinghi frequentassero queste acque un migliaio di anni fa ed infatti hanno lasciato segni del loro passaggio sull’isola di Santahamina che attualmente è zona militare. La più grande isola di Helsinki è Laajasalo che è diventata zona residenziale con palazzi condominiali a più piani ma, per fortuna, le spiagge sono state risparmiate. Lungo il percorso abbiamo visto, lungo la riva, innumerevoli casette colorate. Sapete cosa sono? Le saune. I finlandesi sono dei fanatici della sauna e ci hanno spiegato che queste in riva al mare sono a carbone. Ogni sabato si danno appuntamento con gli amici per fare la sauna. Prima bisogna battersi con dei rami di betulla poi si fa il bagno di vapore (la temperatura può arrivare fino a 90°) e poi ci si tuffa in un foro che viene praticato nel mare ghiacciato (in inverno). Poi c’è l’isola di Matosaari che appartiene alla città.L’isola di Villinki è una delle più notevoli zone di villeggiatura ed è ricca di cottages.Un po’ più in là c’è Vartiosaari, un’isola idillica, raggiungibile solo via mare e poi ancora l’isola di Tammisalo dove si trovava un’argilla adatta alla fabbricazione di mattoni per la costruzione di Suomenlinna. Nella zona di Helsinki, un paio di secoli fa c’erano 25 fabbriche di mattoni e ciò era dovuto al fatto che il re era stufo dei continui incendi e stabilì che non si dovevano più costruire case in legno. Ad un certo punto abbiamo raggiunto il piccolo canale di Degero con sulla destra una nuova zona residenziale Herttoniemenranta. Un’altra isola, Mustikkamaa, un’area verde con teatri all’aperto e spiagge. Poi l’isola di Korkeasaari dove si trova lo Zoo più settentrionale del mondo. Ancora il porto per i containers di Sompasaari. Più in là la base estiva dei rompighiaccio che sono in grado di infrangere ghiacci spessi fino a 5 metri. Dopo la crociera siamo andati a visitare la Cattedrale ortodossa di Uspenski, la più grande in Europa.Una passeggiata lungo la via principale e poi di corsa all’aeroporto per volare verso Rovaniemi da cui , dopo circa 4 ore di viaggio, siamo giunti a Pallastunturi , in Lapponia, ,al confine con la Norvegia. Qui soffiava un vento gelido, la temperatura era di solo 5°. A mezzanotte il cielo era chiarissimo, il sole brillava. Nel nostro albergo, il Lapland Hotel Pallas, si respirava un’atmosfera natalizia (ovunque caminetti, pelli, sci, scarponi)
In Lapponia ci sono betulle, pini, abeti ma l’altezza non è come al sud perchè qui in inverno non c’ è mai luce. Molti cadono in depressione e per ovviare a questi invconvenienti vengono sottoposti a dei bombardamenti di luce artificiale. La popolazione del luogo si chiama Sami e indossano abiti tradizionali. Sono allevatori di renne e durante la stagione calda si spostano verso il mare su delle imbarcazioni mentre le renne li seguono a nuoto nel Mar Glaciale Artico, poi gli animali più deboli vengono abbattuti. Noi abbiamo pranzato in un ristorante la cui proprietaria era una Sami e poi abbiamo visitato un villaggio Sami ,ma ve ne parlerò più in là.
6° giorno Pallastunturi/Tromso 350 Km – Ore 9 partenza per la Norvegia. Questo Stato è formato da 21 contee, è una terra molto frastagliata con migliaia di isole . Un tempo abitata dai Vikinghi, la Norvegia è diversa dalla Finlandia per paesaggi, cultura, storia. Qui vige una Monarchia Costituzionale ed i Sovrani sono molto amati dal popolo per la loro semplicità. La lingua norvegese è di origine germanica ed assomiglia al danese: infatti la Norvegia è stata dominata dalla Danimarca per tre secoli. Mentre la Finlandia è pianeggiante, in Norvegia i monti arrivano a 1300 m e sono presenti i ghiacciai che arrivano fino a 3000 m. I ghiacciai sono azzurri perchè si riflette l’acqua dei laghi. Le cime delle montagne sono arrontondate.Poi ci sono i fiordi dove vengono allevati il salmone e le trote salmonate perchè la percentuale di sale è molto bassa. Solo il 4% della superficie norvegese viene utilizzata per le coltivazioni e soprattutto nel sud, perchè protetto dai venti. Ma la vera fortuna della Norvegia è stata la scoperta nel 1966, nel Mare del Nord, del petrolio. La Norvegia produce 90 miliardi di energia idroelettrica ed una parte la esporta. Un’altra attività redditizia è la pesca del merluzzo: i pescatori norvegesi la iniziarono alle isole Lofoten, partivano , pescavano e mettevano ad asciugarlo lungo le spiagge su delle rastrelliere. Il tempo alle Lofoten non era clemente per cui capovolgevano le loro barche per ripararsi dalle intemperie e da qui poi sono nate le “rorbuer”, le tipiche casette dei pescatori che, ristrutturate,mantenendo l’atmosfera e le caratteristiche del tempo, ancora oggi vengono utilizzate per soggiornare. Il veneziano Pietro Querini nel 1400, navigando verso Capo Finisterrre, fece naufragio e le tempeste lo spinsero fino alle isole Lofoten dove rimase per 4 mesi imparando la tecnica della pesca e dell’essicazione del merluzzo. Aiutato dai locali riuscì a ritornare a Venezia portando con sè lo stoccafissso che da allora i Veneziani cominciarono ad apprezzare e ancora oggi esiste un gemellaggio tra le isole Lofoten e Vicenza dove ogni anno si svolge la “Sagra del baccalà alla vicentina” con stoccafisso che viene inviato dalle Lofoten.
Ma continuiamo il nostro viaggio: abbiamo visto monti dalle cime arrotondate, ancora laghi, e a mezzogiorno siamo giunti a Kilpisjarvi che si trova sull’omonimo lago al confine tra la Finlandia e la Norvegia. Qui abbiamo pranzato presso un Hotel ristorante dove ci avevavo preparato un buffet con tante specialità tra cui carne di renna, veramente gustosa. Siamo ripartiti alla volta di Tromso, denominata la Porta dell’Artico, la capitale della Lapponia, la città più settentrionale della Norvegia dove tutto si svolge intorno ad un grande porto. Tromso è alla stessa latitudine della Groenlandia ma gode di un clima mite grazie alla Corrente del Golfo che riesce a mantenere scongelate le acque del mare anche in pieno inverno. Era una serata soleggiata mitigata da una brezza leggera e, prima di cena, abbiamo fatto una bella passeggiata per visitare la Cattedrale cittadina, il monumento al famoso esploratore Amundsen e l’ imponente e modernissima Cattedrale dell’Artico con all’interno una vetrata dipinta, tra le più grandi d’Europa ed una struttura a forma triangolare e una colorazione bianca che richiamano la neve ed il ghiaccio. Il centro cittadino e la maggior parte della città si trovano sull’isola del fiordo di Tromso. Un ponte modernissimo la attraversa. Abbiamo alloggiato e cenato presso il Radisson SAS Royal Hotel. La nostra accompagnatrice, visto che il cielo era limpido e che il sole splendeva, ci ha consigliati di salire sul monte Storsteinen con la funicolare. Abbiamo seguito il suo consiglio e ne siamo rimasti veramente soddisfatti perchè già a bordo della funicolare e poi, una volta raggiunta la meta, si è presentato ai nostri occhi un panorama mozzafiato: il fiordo, il lunghissimo ponte,alcuni fazzoletti di terra ricoperti ancora di ghiaccio bianchissimo. E dalle 22 a mezzanotte abbiamo visto il sole scendere lentamente per poi immediatamente risalire. Tromso è sede di un’importante Università e dell’Istituto Polare Norvegese. Ci sono molti caffè, ristoranti, pub e, forse per la vita notturna molto animata, viene chiamata la “Parigi del nord”. Nel 2018 sarà sede dei giochi olimpici invernali. Dal 23 novembre al 21 gennaio c’è la notte polare ed è in questo periodo che si assiste al fenomeno delle Aurore Boreali e si dice che Tromso sia il posto ideale mentre, dal 21 maggio al 21 luglio, si può vedere il Sole di Mezzanotte. Se andate sul sito http://www.polarimage.fi/ potrete ammirare foto di aurore boreali.
7° giorno Tromso /Hammerfest 440 km – Colazione abbondante e partenza verso Hammerfest. Per poterla raggiungere abbiamo attraversato in traghetto due splendidid fiordi: l’Ullsfjord e il Lingenfjord. Durante la navigazione abbiamo potuto ammirare tutt’intorno ghiacciai che, per il riflettersi delle acque del fiordo, sembravano azzurri. Paesaggi veramente paradisiaci: casette colorate di rosso , giallo o azzurro, barche o battelli che solcavano un mare calmissimo. Poi abbiamo ripreso il bus ed abbiamo continuato il viaggio lungo la bella strada costiera fino a raggiungere il ristorante Gildetun, con ampia vista panoramica sul fiordo di Kvaenangen. L’hotel-ristorante è immerso in un paesaggio alpino che si erge dal mare Glaciale Artico con vista sull’unico ghiacciao dell’Europa del Nord che nasce dal mare. I proprietari sono una signora Sami che si è sposata con un marocchino di Casablanca. Le decorazioni sono state create da artisti del luogo con riferimento alle tradizioni locali che rendono il locale caratteristico. Nella parte esterna ci sono alcuni chioschi dove i Sami vendono i prodotti i del loro artigianato: bambole Sami, tappeti di pelliccia, pantofole in panno, corna di renna, babbi Natale con abiti di pelliccia di renna, coltelli tipici del luogo, ecc... Abbiamo pranzato meravigliosamnete a buffet in una sala rustica decorata con due enormi statue in legno colorato rappresentanti un uomo ed una donna Sami. Dopo il pranzo abbiamo ripreso il nostro viaggio verso Hammerfest. In Norvegia si trovano diversi tipi di uccelli e ci sono punti particolari dove nidificano in grande quantità e a tale proposito nella Lapponia norvegese viene praticato il Bird Watching. Nel tardo pomeriggio siamo giunti ad Alta, cittadina lussureggiante a differenza di Hammerfest che è brulla, sulle rive del Mar di Norvegia, dove abbiamo visitato i Graffiti Rupestri, le più antiche tracce preistoriche della Norvegia, che dal 1985 sono diventati Patrimonio dell’Umanità. Sono ben visibili perchè sono dipinti di rosso Questi graffiti risalgono a 8000 anni fa e testimoniano la presenza di gente che si dedicava alla pesca, alla raccolta di bacche, all’allevamento di renne: gli stili sono diversi, non si sa da chi siano stati fatti ed alcuni sono difficili da interpretare. Ad Alta non soffia molto vento come nelle altre città del Nord. Qui c’è il fiume Alta le cui acque abbondano di salmoni e la cittadina è famosa anche per la costruzione di un hotel di ghiaccio che d’estate viene smontato. Gli Inglesi nel 1826 aprirono ad Alta le miniere di rame che nel 1840 divennero le più grandi di tutta la Norvegia. Sempre ad Alta , sulla cima del monte Haldde, nel 1899, venne costruito il primo osservatorio permanente al mondo dedicato allo studio dell’aurora boreale. Ad Alta vengono allevati i cani Aski. In tutta la Norvegia ci sono 50 aeroporti ed uno è stato costruito perfino ad Alta.In serata siamo arrivati ad Hammerfest che è l’insediamento umano con circa 8000 abitanti più a Nord del mondo, oltre ad essere il più antico centro abitato del Nord della Norvegia. Qui vivono molti immigrati provenienti dal Marocco, Somalia. Vi si praticano la pesca sportiva e commerciale sia di mare che di acqua dolce e sempre qui si trova il ghiacciaio più settentrionale della Norvegia. Ogni giorno dal porto di Hammerfest salpa un traghetto per Capo Nord. Abbiamo visitato il porto, il mercatino dove ho acquistato un bellissimo maglione norvegese a soli 85 euro, la Chiesa protestante-luterana dalla forma di un traliccio dove i norvegesi mettono ad essiccare il baccalà, la Chiesa cattolica. Abbiamo alloggiato al Rica Hotel dove ci hanno preparato un buffet con salmone , gamberi, caviale, carne di renna, insalate varie,salumi, e tanti dolci ai frutti di bosco.
8° giorno Hammerfest/Caponord 170 km - Partenza verso Nord per raggiungere Honningsvag. Durante il tragitto il panorama era affascinante. Piovigginava ma di tanto in tanto il cielo si apriva e lasciava passare delle lame di luce che illuminavano il paesaggio . L’isola in cui sorge Honningsvag si chiama Mageroya che significa isola magra perchè qui non ci sono alberi, solo tundra. La nostra accompagnatrice ha voluto farci fare una sosta, che io le avevo chiesto, per visitare il famoso ICE BAR, il bar più a Nord del mondo. Il bar di ghiaccio viene gestito da 2 spagnoli Josè e Gloria. Poichè i turisti arrivano qui soprattutto in estate, quando la neve ormai si è sciolta, hanno avuto l’idea di far trovare neve e ghiaccio naturale all’interno del bar. In primavera vengono tagliati 123 blocchi di ghiaccio nel lago lappone Sapmi, a 250 km da Honningsvag. Vengono trasportati qui con dei camion e poi inizia tutto un lavoro di abbattimento del bar di ghiaccio dell’anno precedente e la sua ricostruzione con i nuovi blocchi. Questo per far vedere cosa è capace di creare l’inverno nelle acque dei laghi: ogni anno la natura crea qualcosa di diverso e di originale. Si scelgono i blocchi più belli e poi gli artisti creano il nuovo ICE BAR mantenendo sempre l’originale, famoso, moderno ed elegante design creato da Laila Kolostjak. Il Bar è stato inaugurato nel 2004, difronte al mare, vicino al molo dove approda l’ Hurtigruten, il famoso battelllo postale, in una palazzina di legno emblematica perchè fu la prima ad esser costruita dopo il bombardamento e l’incendio della Seconda Guerra Mondiale. Noi ci siamo entrati pagando 13 euro: all’interno sedili, tavoli, il bancone del bar, il ponticello con lo slittino, l’igloo in cui si può entrare, la porta d’ ingresso, tutto è di ghiaccio! Si accede indossando una mantella termica di colore rosso dotata di cappuccio: sembravamo tanti “Cappuccetti Rossi”. Nel prezzo sono comprese due consumazioni consistenti in bevande analcoliche fredde servite, la prima, in un bicchiere di vetro, la seconda in un bicchierino di ghiaccio ottenuto versando dell’acqua potabile in una formina speciale. Abbiamo scattato numerosissime foto e quando abbiamo terminato la visita siamo usciti all’esterno, volto le spalle al mare, espresso un desiderio e lanciato il biccherino di ghiaccio in mare: un pò come quello che si fa a Roma davanti alla fontana di Trevi....Nella parte anteriore c’era un negozio ricco di tentazioni: oggetti natalizi e tanti, tantissimi animali in pelouche. . Vi dirò che è stata, almeno per me, un’indimenticabile esperienza artica. Sempre sotto una pioggia insistente abbiamo ripreso il nostro viaggio verso Caponord e per raggiungerla abbiamo dovuto attraversare un tunnel scavato sotto il mare, 212 m, lungo 6870 m. Prima che il tunnel fosse costruito c’era un traghetto tra Honningsvag e Kafjord. Qui le betulle hanno ceduto il posto a muschi e licheni, ogni tanto dei laghetti. E’ la terra dei Lapponi dove vivono quasi 5000 renne ed anche noi ne abbiamo viste finalmente tante.... Ci sono 4 villaggi dove la gente abita tutto l’anno, pur tra mille difficoltà, soprattutto in inverno....Abbiamo alloggiato al Rica Nordkapp Hotel, un 4 stelle che si sviluppa in lunghezza. Le nostre stanze sembravano quelle degli elfi. Abbiamo cenato a buffet in un grande salone con al centro un enorme camino dove ardeva della legna. Intorno decine e decine di studenti/camerieri provenienti da tutta Europa:qui si guadagna bene e così molti decidono di venirci a lavorare durante l’estate. Dopo cena partenza per la mitica Caponord. Lungo la strada ci siamo fermati in un villaggio Sami e siamo stati a tu per tu con alcune bellissime renne. Un ragazzo , in abito tradizionale sami, ne ha portata una accanto a noi invitandola a mangiare dei licheni. Lo sapevate che le renne in estate non dormono mai? Abbiamo visitato anche il chiosco dove si vendevano prodotti artigianali della Lapponia norvegese. Abbiamo scattato alcune foto e siamo ripartiti. Siamo arrivati all’ingresso della piattaforma di Caponord latitudine 71° 10’ 21’’. E’ un promontorio roccioso che si trova sulla punta Nord dell’isola di Mageroya: è alto 307 m a strapiombo sul mare e fu chiamato così dall’esploratore inglese Richard Chancellor nel 1533. Un prete italiano, Francesco Negri, nativo di Ravenna, organizzò un viaggio in Scandinavia con il desiderio di raggiungere il punto più settentrionale d’Europa. Partì solo, convinto che nesssuno potesse vivere a quelle latitudini. Nel 1633 raggiunse la Svezia che poi lasciò per raggiungere Capo Nord attraverso le coste norvegesi. Fu il primo italiano a raggiungerlo ed uno dei primi ad usare gli sci. Negri era affetto dal “male del Nord”: una volta tornato in Italia scrisse e riscrisse il libro del suo viaggio ma morì due anni prima della pubblicazione. Il libro descrive il viaggio a Capo Nord attraverso la Svezia, Norvegia e Finlandia. Il racconto è organizzato in 8 lettere e, nonostante siano passati tanti secoli, è scritto in un italiano del tutto comprensibile, ed arricchisce il viaggiatore di informazioni non disponibili in nessun altro testo turistico. Caponord dall’11 maggio al 31 luglio non vede mai tramontare il sole. D’inverno per due mesi e mezzo il sole non sorge mai. Non avrei mai immaginato di poter giungere, un giorno, in un posto così lontano......Il "centro" di Capo Nord è grandioso, in parte sotto terra. Contiene, oltre a bar e ristoranti, negozi per la vendita di souvenirs e cartoline, l'ufficio postale, una sala cinematografica con un cinerama a più schermi affiancati sul quale viene proiettato un filmato girato qui a Capo Nord ,sia d’estate che d’ inverno. Solo musica, nessun parlato. Davvero stupendo. C’era tanta gente,abbiamo visitato tutto il complesso non senza qualche difficoltà... Abbiamo imbucato le cartoline perchè da qui partono con, sul francobollo, il timbro speciale di Capo Nord e volevamo far sapere a tutti dove eravamo arrivati....Era quasi mezzanotte e nel cielo correvano dei nuvoloni neri: ormai non speravamo più di veder il Sole di Mezzanotte quando, all’improvviso, il cielo si è aperto ed un sole dorato è comparso più su dell’orizzonte e si è riflesso sul mare. Eravamo tutti lì con le nostre macchine fotografiche e telecamere per immortalare quegli attimi che parecchi ci avranno invidiato (ci hanno detto che il sole lì non lo si riusciva a vedere da parecchie settimane a causa della nebbia).Abbiamo scattato anche alcune foto al famoso mappamondo rivolto verso il mare infinito e che segnala il punto più a nord dell’Europa.. Dopo abbiamo fatto un giro nei dintorni osservando lo spettacolare paesaggio: ripide ed inaccessibili scogliere dove regnano incontrastati migliaia di uccelli,lo sguardo si perdeva a vista d'occhio e l'orizzonte sembrava farsi un tutt'uno con il cielo. Siamo ritornati in albergo un po’ stanchi ma felici...
9° giorno Caponord/Saariselka 400 km – Abbiamo lasciato l’isola di Mageroya e siamo rientrati nella Norvegia continentale. Abbiamo costeggiato il Porsangerfjord e abbiamo proseguito per Lakselv dove abbiamo pranzato in un ristorante in cui abbiamo trovato anche delle lasagne al forno (veramente gustose!). Lungo il percorso si sono presentate ai nostri occhi alcune spiagge con delle lagune che sembravano dei paesaggi lunari.Dopo il pranzo abbiamo raggiunto Karasjok, capitale della Lapponia norvegese dove abbiamo visitato il Parlamento dei Sami. Nel pomeriggio abbiamo passato la frontiera finlandese e abbiamo raggiunto il lago Inari, il terzo per grandezza della Finlandia ed il secondo al mondo. Ha una superficie di 1000 mq e comprende 3000 isole rocciose ricche di pini e betulle che si riflettono nelle sue acque.In serata abbiamo raggiunto Saariselka che viene paragonata alla nostra Cortina d’Ampezzo. Una cittadina ricca di piste per sci di fondo e di discesa, molte delle quali praticabili di sera perchè illuminate. Il nostro albergo era il Riekonlinna, una struttura moderna ricca di ogni comfort (a proposito in quasi tutti gli hotel c’è sempre una sauna)La mia stanza aveva un balcone che dava su un bosco.
10° giorno Saariselka/Rovaniemi/Helsinki 240 km +830 di volo - La mattina, dopo colazione, siamo usciti ed abbiamo trovato una bellissima sorpresa: un branco di renne pascolava davanti al nostro hotel. Abbiamo incominciato a seguirle piano piano per fotografarle e riprenderle. Poi siamo partiti alla volta di Rovaniemi, capoluogo della Lapponia, conosciuta come Città di Babbo Natale e grande centro del commercio del legname. Rovaniemi oggi è una tranquilla città che grazie al turismo ha cancellato le profonde ferite della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu completamente distrutta dalle truppe tedesche in ritirata nel 1944. E’ stata ricostruita su progetto dell’architetto finlandese Alvar Aalto. La nostra accompagnatrice ci ha fatto vedere la Chiesa protestante di Rovaniemi che è stata ultimata nel 1950 perchè la precedente era stata distrutta durante la “guerra di Lapponia”. Era domenica ed alcuni giovani e giovanette, in tunica bianca, sono entrati in chiesa per ricevere il sacramento della Cresima (in Finlandia la si riceve a 17 anni) Adiacente alla chiesa c’era il cimitero dove riposano 603 caduti dell’ultima guerra. Ci hanno condotti al Villaggio di Babbo Natale: qui c’erano diverse botteghe in cui si vendevano articoli natalizi della tradizione lappone. Per me è stata una gioia indescrivibile perchè adoro il Natale: è una festa che sento in modo particolare e mi ricorda le belle feste trascorse con i miei genitori quando la famiglia era allargata.... Ci siamo recati al famoso ufficio postale dove ci sono due tipi di cassette postali: una per spedire subito ed un’altra per far inoltrare la posta a Natale. Qui giungono migliaia di letterine scritte dai bimbi di tutto il mondo e gli elfi lavorano perchè Babbo Natale dovrà rispondere a tutti. E se si vuole si può, riempiendo un modulo ed indicando il destinatario, chiedere agli elfi di spedire una letterina ad un bimbo firmata da Babbo Natale. Chi vuole lo può fare anche dall’Italia ( L’indirizzo è: Santa’s Main Post Office Fin-96930 Circolo Polare Artico – lo potete fare anche on line sul seguente sito http://www.norama.it/lettera_cosa.asp pagando con carta di credito euro 6.90).Anche da qui abbiamo inviato delle cartoline perchè l’annullo postale è speciale. Il cuore del villaggio è la Casa di Babbo Natale: al Santa Claus Office ci hanno dato la Santa Claus Visitor’s Card. Siamo entrati in un mondo magico ed alla fine, accolti da un elfo, siamo stati ammesssi alla presenza di Babbo Natale. Non si possono scattare foto con le proprie macchine (è tutto un marketing ma non potevo tornare in Italia senza la foto con quel personaggio che ho sempre amato, nonostante la mia età).Un Babbo Natale robusto ed anziano, seduto su una sedia ricoperta di velluto rosso ed azzurro, mi ha dato la mano, mi ha chiesto la mia provenienza ; poi mi sono seduta accanto a lui su uno sgabbello, mi ha cinto la spalla con il suo braccio, l’elfo mi ha detto di sorridere e voilà: “Sono stata immortalata con Santa Claus”.Ci siamo salutati nuovamente e quando sono uscita mi hanno fatto vedere la foto in tre possibili formati. Ho scelto quello medio (costava parecchio...)ma non potevo fare a meno di prenderla:era un sogno che inseguivo da tempo, sono troppo romantica....Abbiamo lasciato Rovaniemi per prendere il volo per Helsinki, dove siamo arrivati in serata. Abbiamo alloggiato nel nostro primo hotel. Il giorno dopo siamo andati a fare un giro ai magazzini Stockman per fare gli ultimi acquisti. Nel pomeriggio abbiamo lasciato la Finlandia con tanta nostalgia....Abbiamo percorso 2600 km con il bus, 6270 km con l’ aereo ed io altri 1000 da e per Bari quindi un totale di 10870 km.
Davanti ai miei occhi scorrono immagini che non scorderò facilmente. E’ stato un viaggio all’insegna della natura: laghi, cascate, fiumi, betulle, pini, tundra. Il verde e l’azzurro sono stati i colori dominanti. Un mare limpidissimo dappertutto, anche nei porti più grandi. Sento ancora nei miei timpani lo stridere assordante dei gabbiani che, anche nel cuore della “notte scandinava”, rompevano il silenzio. E che dire delle emozioni provate quando abbiamo visto per la prima volta una renna o quando abbiamo avuto la grazia di vedere il Sole a Capo Nord.
Consiglio questo viaggio a tutti quelli che amano la natura e che vogliono allontanarsi dai ritmi frenetici della vita moderna. La Scandinavia è il luogo giusto per far riposare il nostro spirito più che il corpo. A proposito non abbiamo sofferto il freddo......A me è bastato un bel maglione di lana con cappuccio solo in certi luoghi e poi sempre maniche corte e pantaloni leggeri. E come ha detto Omar Khayyam:” La vita è un viaggio e viaggiare è vivere due volte”.

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