sabato 17 luglio 2010

Turisti (tar)tassati?


Un "balzello" per dormire nella Capitale, dai 5 euro per gli alberghi a cinque stelle, ai 2 euro per i due stelle. Imprenditori e associazioni insorgono, «Così si penalizza la città». Ma il sindaco insiste, «i viaggiatori devono lasciare qualcosa»

hotel Roma

«I viaggiatori che vengono a Roma devono lasciare qualcosa a questa città , per i servizi che questa città offre: è un principio a cui non vogliamo e non possiamo venir meno. Dobbiamo fare in modo che per le pesantissime condizioni del bilancio del Comuneci sia anche un contributo da parte di chi viene a visitarla e utilizza i nostri servizi». Parola del sindaco Alemanno, che nonostante le dure critiche da parte di turisti, aziende e associazioni non fa passi indietro. La tassa di soggiorno dovrebbe entrare in vigore a Roma dal 2011 : non è stato stabilito l'importo, ma si aggirerebbe attorno ai 5 euro per gli Alberghi a cinque stelle, 3 euro per i quattro stelle, 2 euro per i due stelle, per un totale di circa 80 milioni di euro l’anno nelle casse comunali .

Un "balzello" iniquo e discriminatorio per tutte le locali organizzazioni imprenditoriali e le sigle sindacali del settore turistico, perché colpisce un settore la cui ricchezza rimane sul territorio, perché rende Roma meno attrattivarispetto ad altre mete nazionali e internazionali, perché colpisce in egual modo turisti stranieri e italiani. Il presidente di Federalberghi Roma non esclude forme di protesta in Campidoglio e sottolinea anche un dato tecnico: la tassa entrerebbe in vigore nel 2011, ma «i contratti con i tour operator per l'anno prossimo sono già stati chiusi, e l'introduzione della tassa renderebbe Roma un teatro di controversie internazionali».

«La tassa di soggiorno è obsoleta e iniqua, in grado di danneggiare pesantemente il turismo della Capitale – rincara la dosa l’Adoc – il settore, nonostante sia cruciale per l’economia romana e nazionale, è già in difficoltà a causa della crisi, più che aggiungere tasse di soggiorno si sarebbe dovuto introdurre incentivi e agevolazioni per i turisti in visita nella capitale e rilanciare il movimento. Dall’inizio della crisi le strutture alberghiere romane hanno perso in media il 25 per cento di presenze, con punte del 40 per cento e per quest’anno la situazione è altrettanto grave. Prevediamo infatti un calo del 10 per cento delle presenze di turisti a Roma rispetto al 2009, il "contributo di soggiorno" potrebbe contribuire ad un ulteriore calo tra il 5 e il 7 per cento».

Confesercenti sottolinea che il balzello peserà «anche sugli italiani, perché il 40% della ricettività è rappresentata da italiani che vengono a Roma per motivi medici, di studio o di lavoro ». Gli operatori lanciano proposte alternative alla tassa: aumentare il prezzo dei biglietti per musei e siti archeologici, molto più bassi della media europea; aumentare il biglietto per i tour by bus; o introdurre una city tax, sul modello newyorkese, per tassare le transazioni finanziarie che avvengono sul territorio capitolino. Ma la tendenza internazionale sembra abdare proprio in direzione della tassa di soggiorno: anche Barcellona, come già Parigi, potrebbe applicare in futuro una tassa sui soggiorni turistici, dell'ordine di un euro per visitatore, mentre a New York, la hotel tax costa in media 3,50 dollari a notte
Libero News

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