Alla scoperta dei borghi disabitati più suggestivi del Sud e Centro Italia
Lungo la nostra Penisola è un susseguirsi di piccoli centri senza abitanti. Alcuni in buono stato, altri meno, conservano però tutti un alone di inquietudine, fascino e mistero. Terremoti, alluvioni, epidemie e povertà sono tra le principali cause che hanno spinto le persone ad andarsene. Spesso situati in luoghi impervi, immersi nella natura, godono di una vista mozzafiato sul panorama circostante. Visitare un borgo abbandonato è come fare un viaggio nel tempo. E tra ruderi di case e vegetazione incolta, è facile ritrovarsi a immaginare come doveva essere quand’era “vivo”.
Iniziamo il nostro viaggio dalla Basilicata. A una cinquantina di chilometri da Matera, a 300 metri d’altitudine, si trova Craco, uno dei più suggestivi paesi fantasma dello Stivale. Intorno al Castello medioevale sorgono le antiche case in pietra. Francesco Rosi nel 1978 realizzò qui i set più importanti di "Cristo di è fermato a Eboli". Per centinaia di anni i suoi vicoli sono stati abitati da famiglie di artigiani e contadini. Poi, nel 1963, una frana distrusse il paese. Gran parte della popolazione abbandonò le case, e il paese divenne quasi completamente disabitato dopo il terremoto del 1981, ma il borgo abbandonato continua a conservare il suo antico fascino.
In Calabria troviamo Amendolea, un borgo nell’entroterra abbandonato in seguito al terremoto del 1908. Dai ruderi del Castello Ruffo si ammira la valle. Africo Vecchio, nell’Aspromonte, venne danneggiato del corso dei secoli da diversi terremoti, ma furono le alluvioni del 1951 e del 1953 a mettere in fuga gli abitanti. Stesso destino per Rughudi Vecchio, colpito dalle alluvioni degli anni Settanta. Situato su uno sperone roccioso Roghudi è circondato da boschi da fiumare a valle.
Melito Irpino vecchia si trova in Campania, ed era un tipico borgo medioevale. Vi si trovano ancora il vecchio castello e la chiesa di S.Egifio. Il resto del paese è stato raso al suolo per ragioni di sicurezza in seguito al sisma del 1962. Situata su un colle, Conza Antica è stata abbandonata in seguito al terremoto del 1980, che ha raso al suolo quasi la totalità dei suoi edifici. La stessa sorte è toccata a Ragnano al Monte. Costruito su un pizzo a strapiombo su un burrone, qui resistono gli antichi edifici fatiscenti: il comune, la chiesa e il campanile, le case, il bar della piazza.
In Abruzzo, nel Parco del Gran Sasso, si trova un bellissimo borgo abbandonato: Rocca Calascio e la fortezza. Si tratta di uno dei castelli più alti d’Europa, situati a oltre 1500 metri di altitudine. I suoi abitanti hanno definitivamente abbandonato il piccolo centro nel 1957, ma nel 1994 Paolo e Susanna Baldi decisero che avrebbero messo su famiglia proprio lì. Senza farsi scoraggiare dalle scomodità e dall’isolamento, hanno ristrutturato un antico edificio, creando un ristorante e un rifugio. Un altro paese fantasma è Serra, svuotato dai flussi migratori che nel secolo scorso portarono gli abitanti dei piccoli centri montani verso le città. Situato nei monti della Laga, è ben conservato e non si esclude un suo recupero.
È stato il terremoto che nel 1968 ha colpito la valle del Belice, in Sicilia, a distruggere Santa Margherita al Belice. Il paese nuovo è stato ricostruito a poca distanza, ma restano le macerie dell’antico borgo del Gattopardo. Gioiosa Guardia, situata sulla cima del monte Meluso, a 828 metri di altitudine, è disabitata dal 1783 a causa di un sisma e della carestia. Il nuovo centro urbano sorge sulla costa tirrenica.
Galeria Antica, nei pressi di Ostia Nuova, nel Lazio, è stata abbandonata all’inizio del XIX secolo a causa della malaria. Le sue rovine sono abbarbicate su uno sperone di tufo, che per anni è stata un’ottima difesa naturale. Le sue rovine immerse nel verde sono state dichiarate Monumento Naturale. In provincia di Roma, a metà strada tra la Capitale e Rieti, si trova Palombara Sabina vecchia, dove sorge il castello abbandonato di Castiglione. Una doppia cinta muraria circonda il borgo, la chiesa e una cisterna romana. Purtroppo da un’indagine del Fai, quella di Palombara risulta essere una delle aree più deturpate d’Italia. Non molto lontano da Bracciano si trova un altro bel borgo: è Canale Monterano. Tra i suoi ruderi, oltre agli edifici, si trovano chiese e acquedotti di diverse epoche. Saccheggiato dai francesi nel 1799, da lì in poi cominciò la lenta decadenza. Le rovine fanno parte della Riserva Naturale di Monterano.
Iniziamo il nostro viaggio dalla Basilicata. A una cinquantina di chilometri da Matera, a 300 metri d’altitudine, si trova Craco, uno dei più suggestivi paesi fantasma dello Stivale. Intorno al Castello medioevale sorgono le antiche case in pietra. Francesco Rosi nel 1978 realizzò qui i set più importanti di "Cristo di è fermato a Eboli". Per centinaia di anni i suoi vicoli sono stati abitati da famiglie di artigiani e contadini. Poi, nel 1963, una frana distrusse il paese. Gran parte della popolazione abbandonò le case, e il paese divenne quasi completamente disabitato dopo il terremoto del 1981, ma il borgo abbandonato continua a conservare il suo antico fascino.
In Calabria troviamo Amendolea, un borgo nell’entroterra abbandonato in seguito al terremoto del 1908. Dai ruderi del Castello Ruffo si ammira la valle. Africo Vecchio, nell’Aspromonte, venne danneggiato del corso dei secoli da diversi terremoti, ma furono le alluvioni del 1951 e del 1953 a mettere in fuga gli abitanti. Stesso destino per Rughudi Vecchio, colpito dalle alluvioni degli anni Settanta. Situato su uno sperone roccioso Roghudi è circondato da boschi da fiumare a valle.
Melito Irpino vecchia si trova in Campania, ed era un tipico borgo medioevale. Vi si trovano ancora il vecchio castello e la chiesa di S.Egifio. Il resto del paese è stato raso al suolo per ragioni di sicurezza in seguito al sisma del 1962. Situata su un colle, Conza Antica è stata abbandonata in seguito al terremoto del 1980, che ha raso al suolo quasi la totalità dei suoi edifici. La stessa sorte è toccata a Ragnano al Monte. Costruito su un pizzo a strapiombo su un burrone, qui resistono gli antichi edifici fatiscenti: il comune, la chiesa e il campanile, le case, il bar della piazza.
In Abruzzo, nel Parco del Gran Sasso, si trova un bellissimo borgo abbandonato: Rocca Calascio e la fortezza. Si tratta di uno dei castelli più alti d’Europa, situati a oltre 1500 metri di altitudine. I suoi abitanti hanno definitivamente abbandonato il piccolo centro nel 1957, ma nel 1994 Paolo e Susanna Baldi decisero che avrebbero messo su famiglia proprio lì. Senza farsi scoraggiare dalle scomodità e dall’isolamento, hanno ristrutturato un antico edificio, creando un ristorante e un rifugio. Un altro paese fantasma è Serra, svuotato dai flussi migratori che nel secolo scorso portarono gli abitanti dei piccoli centri montani verso le città. Situato nei monti della Laga, è ben conservato e non si esclude un suo recupero.
È stato il terremoto che nel 1968 ha colpito la valle del Belice, in Sicilia, a distruggere Santa Margherita al Belice. Il paese nuovo è stato ricostruito a poca distanza, ma restano le macerie dell’antico borgo del Gattopardo. Gioiosa Guardia, situata sulla cima del monte Meluso, a 828 metri di altitudine, è disabitata dal 1783 a causa di un sisma e della carestia. Il nuovo centro urbano sorge sulla costa tirrenica.
Galeria Antica, nei pressi di Ostia Nuova, nel Lazio, è stata abbandonata all’inizio del XIX secolo a causa della malaria. Le sue rovine sono abbarbicate su uno sperone di tufo, che per anni è stata un’ottima difesa naturale. Le sue rovine immerse nel verde sono state dichiarate Monumento Naturale. In provincia di Roma, a metà strada tra la Capitale e Rieti, si trova Palombara Sabina vecchia, dove sorge il castello abbandonato di Castiglione. Una doppia cinta muraria circonda il borgo, la chiesa e una cisterna romana. Purtroppo da un’indagine del Fai, quella di Palombara risulta essere una delle aree più deturpate d’Italia. Non molto lontano da Bracciano si trova un altro bel borgo: è Canale Monterano. Tra i suoi ruderi, oltre agli edifici, si trovano chiese e acquedotti di diverse epoche. Saccheggiato dai francesi nel 1799, da lì in poi cominciò la lenta decadenza. Le rovine fanno parte della Riserva Naturale di Monterano.
Articolo di Alessandra Del Re
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