È ancora possibile far riferimento al vecchio proverbio: “Paese che vai, usanza che trovi”,
in un’epoca come la nostra, così incline al cambiamento repentino e
alla globalizzazione di massa? Per Mark McCrum, autore del curioso
libro “Il viaggiatore maldestro. Le gaffe e i modi per evitarle”
(Einaudi, 2009), la risposta è evidentemente positiva. Sì, le
differenze di modi, di comportamenti, di tradizioni e di rituali
quotidiani esistono ancora e possono diventare trappole imbarazzanti
per il viaggiatore sprovveduto.
L’autore,
anche grazie ad una vasta esperienza personale acquisita in più parti
del mondo, si propone, allora, di offrire al lettore una panoramica ironica e spiritosa su
aspetti e usanze proprie delle diverse popolazioni del pianeta, spesso
alla base di fraintendimenti e contrasti. Tutto ciò, per permettere al
visitatore rispettoso e intelligente di comprendere e apprezzare fino
in fondo quelle particolarità messe sempre più spesso in pericolo dai
tempi che corrono. Quel che ne vien fuori è una sorta di guida universale alle strutture mentali
di una umanità così simile nei bisogni e nelle necessità primarie, ma
altrettanto variegata nel trovar soluzioni e costruir rapporti.
“Con uno sguardo gentile, questo libro racconta tutto ciò che è compreso fra il primo saluto e gli ultimi riti,
incluse certe zone-chiave di potenziale incomprensione. I gesti, la
conversazione, i vestiti, i brindisi, le abitudini a tavola: ci sono
davvero tantissimi, facili modi di offendere o venir offesi…”.
Diventa, allora, curioso scoprire come il tipico segno di vittoria con
l’indice e il medio aperti a formare una V, nel regno Unito possa
indicare, invece, un chiaro invito ad “andare a quel paese”, o
che albanesi e bulgari annuiscano per dire di no e scuotano la testa
per dire di sì. E, ancora, che in Giappone esista il serio problema
della “morte per eccesso di lavoro”, karōshi in lingua
giapponese, o che in Messico gli estranei con occhi azzurri, verdi e
nocciola che osservano un bambino troppo a lungo possano essere
accusati di mandare “el mal de ojo”, cioè il malocchio.
In definitiva, “Il viaggiatore maldestro. Le gaffe e i modi per evitarle”, risulta essere un libro indicato un po’ per chiunque,
tanto utile per quelli che vorranno attraversare i cinque continenti,
avendo le idee più chiare sui modi e sulle usanze dei diversi paesi,
quanto divertente e piacevole per tutti coloro che preferiranno
abbandonarsi ad una gradevole lettura, standosene al sicuro tra le mura
domestiche, lontani da incomprensioni e malintesi internazionali.
Mark McCrum
ha viaggiato in quasi tutti i continenti (ma non in Antartide) e ha
scritto libri sull’Africa, l’Australia e l’Irlanda. È stato schedato
dalla polizia di Rio de Janeiro, ha fatto picnic su un ghiacciaio
cileno e ha pranzato con il re degli Zulu (un astemio totale dalle
maniere impeccabili). Abita a Londra, dove la gente ama mettersi in
coda.
Voto: 7
Autore: Mark McCrum
Titolo: Il viaggiatore maldestro. Le gaffe e i modi per evitarle
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 16,50 euro
Pagine: 228
Autore: Mark McCrum
Titolo: Il viaggiatore maldestro. Le gaffe e i modi per evitarle
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 16,50 euro
Pagine: 228
una lettura molto utile e interessante, è curioso scoprire le diverse abitudini e gestualità dei paesi... per esempio in Cina è normale sputare per strada, a Prato ovviamente no, e il comune ha dovuto mettere cartelli in cinese con scritto "vietato sputare" :-D
RispondiEliminaEh già, ma loro non sono turisti.....!
RispondiEliminaBellissimo questo libro, mi hai incuriosita moltissimo..e poi il Giappone è il mio sogno nel cassetto!
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