Un viaggio attraverso un Paese ricco di storia, di sofferenza, di spiritualità e di bellezze naturali
Quando ho ricevuto il programma estivo dell' 'Associazione Culturale Orizzonti, di cui vi ho già parlato spesso e che colgo l'occasione di ringraziare, ed ho letto che avrebbe organizzato un viaggio in Polonia, ne ho parlato con mio marito e così abbiamo deciso di partecipare perché , già da tempo, volevamo recarci nella terra di Papa Wojtyla.
Partenza da Bari il 2 luglio, scalo a Roma e, dopo circa un'ora, reimbarco con destinazione Varsavia. Là ci siamo incontrati con la nostra guida Piotr, un bravissimo giovane polacco che ci ha tenuto compagnia fino alla fine del nostro soggiorno.
Ci hanno subito trasferiti all'hotel Jan III Sobieski dove abbiamo anche pranzato.
Nel primo pomeriggio siamo partiti per una prima visita della capitale della Polonia accompagnati anche da una guida locale, la Signora Boguslawa che ringrazio ancora per la competenza e la disponibilità che ci ha donato. Dopo un giro panoramico della città a bordo del bus, siamo scesi per ammirare da vicino la Città Vecchia. Lo sapevate che prima della Seconda Guerra Mondiale , durante la quale fu completamente distrutta, Varsavia era chiamata la Parigi del Nord?
Per arrivarci abbiamo percorso la Strada Reale: il primo tratto è costituito da un viale alberato dove ci sono il Palazzo del Presidente della Repubblica e la Chiesa di S.Anna
Seconda sosta nella Piazza del Castello dove si erge imponente il Castello Reale, già sede dei monarchi polacchi, ora adibito a museo, dove il giorno successivo siamo andati a visitare la mostra "La dama con l'Ermellino", un capolavoro del nostro Leonardo da Vinci, ed Il Buon Samaritano di Rembrandt ,custoditi gelosamente presso il museo Czartoryski a Cracovia, attualmente in ristrutturazione, e tanti altri capolavori..Nelle foto potete ammirare le colorate case seicentesche e la colonna di Sigismondo II realizzata da due artisti italiani Tencalla e Molli.
Poi ci siamo diretti verso una fortificazione del muro di cinta di un tempo che viene chiamata Barbacane. Uscendo da qui si entra nella Città Nuova dove si trovano diverse chiese e monumenti.
Dopo una lunga camminata siamo giunti in Piazza Krasiński in cui si trova il maestoso monumento dedicato agli Eroi della Rivolta di Varsavia.
Il giorno successivo nella hall dell'hotel abbiamo incontrato dei Polacchi in costume ed abbiamo approfittato per scattare delle foto in loro compagnia e devo dire che sono stati molto disponibili. Un altro giro panoramico della città con il bus, durante il quale abbiamo potuto ammirare alcuni giardini, molto ben tenuti sui cui prati i polacchi si stendono per prendere il sole. Abbiamo fatto una sosta per vedere dall'esterno il Palazzo del Belvedere che fu utilizzato come abitazione del Presidente della Repubblica polacca ma poi nel 1994 Lech Wałęsa disse che quel luogo era troppo lontano dal suo Ufficio di Presidenza per cui si trasferì al centro e questa dimora fu trasformata in Museo dedicato al maresciallo Pilsudski, di cui si può vedere anche una statua molto grande, poco distante.Successivamente ci siamo recati al Parco Lazienkowski dove si trova Il Palazzo sull'acqua che fu costruito come residenza estiva per il re Poniatowski. Al centro del parco c'è un laghetto solcato da barchette che trasportano i turisti e qui, su un isolotto, si trova un teatro all'aperto. Lungo le rive si possono ammirare salici e fagiani che ostentano con eleganza le penne multicolori delle loro code.
Nello stupendo parco botanico ricco di rose (sempre all'interno del Parco Lazienki) abbiamo ammirato un bel monumento in bronzo dedicato a Chopin .
«Non disturbate il silenzio» è scritto all’ingresso del Parco Lazienki.
Ed è qui che fino a qualche giorno fa si sono tenuti dei concerti dedicati al compositore in quanto quest'anno ricorre il suo duecentesimo compleanno. C'è una panchina sulla quale sono riportati i nomi delle sue composizioni e spingendo un pulsante si possono ascoltare alcune arie.
Chopin morì in esilio, a Parigi, perché non volle più ritornare a Varsavia quando, a Vienna, venne a sapere che La rivolta polacca del Novembre 1830/31 fu sedata dall' esercito russo e la resistenza abbattuta. Fu in questa occasione che scrisse il suo capolavoro "Revolution".
Il suo corpo è sepolto nel cimitero Père Lachaise mentre il suo cuore fu portato a Varsavia , di nascosto sotto le vesti, da sua sorella.
L'urna contenente il suo cuore si trova nella Chiesa di Santa Croce, all'altezza del primo pilastro di sinistra della navata principale.
Di qui ci siamo diretti presso la Chiesa di San Stanislao Kostka dove si trova la tomba di Don Jerzy Popieluszko che è stato beatificato il 6 giugno di quest'anno. Era conosciuto come "Il prete di Solidarność".Oltre al lavoro parrocchiale svolgeva il suo ministero tra gli operai organizzando conferenze , incontri di preghiera. Il 19 ottobre 1984 fu rapito da alcuni agenti comunisti e fu ucciso . Un sacerdote, che si è offerto di accompagnarci a visitare il museo dedicato a questo Beato, ci ha fatto assistere alla proiezione di un filmato in cui si vedeva l'arresto del sacerdote e le torture alle quali fu sottoposto: un video veramente straziante. Ed inoltre, abbiamo potuto renderci conto delle misere condizioni in cui vivevano i polacchi fino al 1989. Ci hanno rcccontato che venivano loro distribuite delle tessere annonarie (le abbiamo viste esposte) con dei bollini per acquistare cibo, abbigliamento, oggetti per la casa. Le code erano interminabili e spesso ci si dava il cambio tra i vari membri della famiglia. Quando giungeva il proprio turno il più delle volte non si trovava più quello per cui ci si era messi in coda ma si prendeva lo stesso qualsiasi cosa perchè poi, tramite il baratto, si poteva avere in cambio un bene di prima necessità da qualcun altro. Gli scaffali dei negozi erano sempre vuoti; l'unica merce disponibile era l'aceto. Per noi è impensabile una cosa del genere negli anni 70', 80', 90'.
Piotr ci ha raccontato che un giorno la sua famiglia doveva ospitare degli amici e per organizzare un pranzo ed acquistare un po' di carne e delle patate la mamma dovette utilizzare l'ammontare di un mese di stipendio.
Dopo il pranzo, presso il ristorante Senator,abbiamo continuato il nostro giro e lungo il cammino abbiamo incontrato, sulla piazza antistante il Castello, degli artisti di strada.E poi siamo andati a visitare il Palazzo della Cultura e della Scienza.Fu voluto da Stalin come dono dei Sovietici a Varsavia per chiedere scusa ai polacchi quando i tedeschi la distrussero. Si trova nel cuore della città e non si può fare a meno di vederlo perché è alto 231m. .Stalin inviò una delegazione segreta a New York per imparare i loro metodi di costruzione. I lavori iniziarono nel 1952 e furono impiegate circa 5000 persone. Stalin non riuscì mai a vederlo compiuto. Gli abitanti di Varsavia lo hanno sempre odiato e tra i vari soprannomi che gli hanno attribuito il più famoso è Il Piccolo fratello ovvero l' occhio di Mosca sulla Polonia. Si può salire fino al 30° piano e di là si ha una vista della città a 360°.
Il simbolo di Varsavia è una sirena perché si dice che Varsavia sia la fusione del nome del pescatore Wars e della sirena della Vistola Sawa.
Non pensavo di trovare una città così moderna, piena di vita, ricca di uffici, grattacieli, centri commerciali, caffè e ristoranti eleganti, ipermercati, hotel di lusso, automobili moderne........Mi hanno detto che lo stipendio medio mensile è di 600 euro ma a me sembra impossibile perché ho visto troppa ricchezza .Molte fabbriche sono state privatizzate e molti polacchi sono diventati capitalisti anche grazie agli interventi di multinazionali . Pochi sono ancora i comunisti convinti...
Ma continuiamo il nostro viaggio......
4 luglio - Giornata alquanto mesta perchè la nostra dstinazione erano i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Lungo il percorso Piotr non ha voluto parlare ma ci ha fatto ascoltare , attraverso un audiolibro, alcuni brani tratti da Se questo è un uomo di Primo Levi. Penso che lo conosciate tutti questo scrittore di religione ebraica che fu arrestato e deportato in quel terribile luogo nel 1943. E così, ascoltando la voce pacata della narratrice e immedesimandoci negli animi di quei poveri prigionieri, siamo giunti a destinazione.
Lì ci siamo incontrati con una bravissima ragazza polacca che ci ha guidati, dopo aver varcato il famoso cancello d'ingresso su cui campeggia la famosa scritta Arbeit Macht Frei (Il lavoro rende liberi (la scritta attuale non è più quella originale) , al campo in cui furono internati dapprima prigionieri politici polacchi e successivamente ebrei. Ci ha condotti attraverso i vari blocchi.Abbiamo provato tutti un crescendo continuo di emozioni: tristezza, paura, pietà, orrore, disapprovazione.....Siamo scesi a visitare il bunker del blocco numero 13 in cui fu segregato Padre
Kolbe, il numero 11 vicino al Muro della Morte dove furono fucilati 20000 prigionieri. Qui abbiamo depositato dei fiori per onorare tutti quei caduti. Poi un altro blocco dove, e questo mi ha impressionato moltissimo, c'erano delle vetrate dietro a cui abbiamo potuto vedere tonnellate di capelli, valigie, scarpe, abiti, protesi, occhiali, vestitini di bimbi (molto commovente).....
Non ho scattato foto nè fatto riprese perchè era proibito ma anche e soprattutto per un senso di rispetto..... Nel blocco 10 invece furono fatti esperimenti di sterilizzazione, raggi X e castrazione chirurgica. Poi siamo andati a visitare i forni crematori e per finire ci siamo recati a Birkenau ( a tre km ) dove ci si muove liberamente e si vede il binario morto in cui arrivavano i convogli carichi di Ebrei e le baracche di legno con le cuccette formate da travi sempre in legno. Si dice che Auschwitz rispetto a Birkenau fosse un hotel. Qui faceva freddo e le condizioni igienico sanitarie erano pessime. Pensate all'immensità di questo campo di concentramento: 28 blocchi ad Auschwitz e 300 qui. Siamo ripartiti tristi, stanchi addolorati... Sono cose che bisogna vedere. Non bisogna viaggiare solo per divertimento, piacere, relax......
In serata siamo giunti a Cracovia dove abbiamo alloggiato presso l'Hotel Kossak, un moderno hotel dalla cui terrazza si potevano ammirare la Vistola ed il Castello.
Il giorno successivo, in compagnia del bravo Pietro, abbiamo iniziato il nostro percorso dirigendoci verso il Castello e la Cattedrale sulla collina di Wawel. Lo sapete qual è il simbolo di Cracovia? Un drago (nel link leggerete la leggenda). Ed infatti, difronte alla Vistola, c'è una statua di ferro raffigurante un enorme drago, dalle cui fauci esce periodicamente una lingua di fuoco. La Cattedrale, in stile gotico, ospita le tombe di 62 re polacchi e la parte più bella è la cappella rinascimentale dedicata alla Salita in cielo della Santissima Vergine Maria. Siamo saliti sulla torre, dove sono appese le campane, tra cui la maggiore , quella di Zygmunt, del peso di 8 tonnellate. La guida ci ha detto di toccare il batacchio perchè portava fortuna ed allora tutti ci siamo messi in coda per farlo.Poi siamo andati a visitare l'Università Jagiellona che oggi è la più famosa tra le decine di Facoltà presenti. Tra gli studenti famosi si possono ricordare Nicolò Kopernico e Karol Wojtyla.
Dopo aver pranzato presso il ristorante Havelka, siammo partiti verso le famose miniere di sale a Wieliczka.
Si tratta dell'unica miniera al mondo che funziona ininterrottamente dal Medio Evo ed è formata da dei cantieri sotterranei composti da 3000 camere collegate da corridoi per una lunghezza totale di 300km e situati su 9 livelli da 64 a 327 m. di profondità.
Per raggiungere il primo livello abbiamo disceso 380 gradini.Abbiamo potuto vedere delle stanze con collezioni di macchinari e strumenti utilizzati nella miniera,cappelle con sculture e bassorielievi in sale,tra cui la Cappella dedicata a Santa Kinga, a 101 m di profondità. Pensate che anche i lamapadari sono di sale. La visita completa, fino a raggiungere il III livello, a 135 m di profondità, dura tre ore. Per ritornare in superficie ci hanno fatti salire su un ascensore usato dai minatori, quelli con le grate ... Il tempo di percorrenza è sembrato a tutti interminabile..... Una volta su abbiamo tirato un sospiro di sollievo.ù
la sera siamo andati a cenare in un locale caratteristico il Karczma POd Wielka Sola dove siamo stati accolti dalla musica di un gruppo folcloristico polacco in costume.
Il menu era costituito da piatti tipici polacchi molto saporiti e coreografici. Tra una pietanza e l'altra il gruppo si è esibito suonando, cantando, ballando e anche coinvolgendoci.
La giornata successiva è stata all'insegna della spiritualità.
Prima tappa è stata la visita al Santuario della Divina Misericordia a Lagiewniki dove viene venerato il corpo di Santa Faustina Kowalska
dopo la cui morte giungono numerosissimi pellegrini per venerare la Misericordia Divina.
Di qui siamo partiti alla volta di Kalwaria Zebrzydowska, un complesso che dal 1999 fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità-
Il santuario di Kalwaria Zebrzydowska è costituito da una Basilica in stile barocco dedicata alla Madonna degli Angeli, da un convento dei frati minori francescani (chiamati familiarmente in Polonia bernardini), e da una serie di cappelle in stile barocco e manierista collocate su uno spazio di sei chilometri, dedicate alla Passione di Gesù ed alla vita della Madonna.
Dopo il pranzo presso il ristorante Dvorek Mikolaj siamo ripartiti verso la meta tanto desiderata:Wadowice.
E' qui che nacque e visse Papa Wojtyla fino al 1938 al numero 7 di via Koscielna. Abbiamo visitato la sua casa ed abbiamo provato grande conmmozione.
Accanto c' è la Chiesa di Santa Maria dove il Papa fu battezzato e cresimato. All'interno si può ammirare la cappella in cui si trova il quadro miracoloso della Madonna del Perpetuo Aiuto dove il Papa andava a pregare- Rientro a Cracovia dove Piotr ci ha fatto fare un ultimo giro per visitare il quartiere ebraico ovvero il Kasimierz. dandoci un sacco di informazioni.
Si tratta dell'unica miniera al mondo che funziona ininterrottamente dal Medio Evo ed è formata da dei cantieri sotterranei composti da 3000 camere collegate da corridoi per una lunghezza totale di 300km e situati su 9 livelli da 64 a 327 m. di profondità.
Per raggiungere il primo livello abbiamo disceso 380 gradini.Abbiamo potuto vedere delle stanze con collezioni di macchinari e strumenti utilizzati nella miniera,cappelle con sculture e bassorielievi in sale,tra cui la Cappella dedicata a Santa Kinga, a 101 m di profondità. Pensate che anche i lamapadari sono di sale. La visita completa, fino a raggiungere il III livello, a 135 m di profondità, dura tre ore. Per ritornare in superficie ci hanno fatti salire su un ascensore usato dai minatori, quelli con le grate ... Il tempo di percorrenza è sembrato a tutti interminabile..... Una volta su abbiamo tirato un sospiro di sollievo.ù
la sera siamo andati a cenare in un locale caratteristico il Karczma POd Wielka Sola dove siamo stati accolti dalla musica di un gruppo folcloristico polacco in costume.
Il menu era costituito da piatti tipici polacchi molto saporiti e coreografici. Tra una pietanza e l'altra il gruppo si è esibito suonando, cantando, ballando e anche coinvolgendoci.
La giornata successiva è stata all'insegna della spiritualità.
Prima tappa è stata la visita al Santuario della Divina Misericordia a Lagiewniki dove viene venerato il corpo di Santa Faustina Kowalska
dopo la cui morte giungono numerosissimi pellegrini per venerare la Misericordia Divina.
Di qui siamo partiti alla volta di Kalwaria Zebrzydowska, un complesso che dal 1999 fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità-
Il santuario di Kalwaria Zebrzydowska è costituito da una Basilica in stile barocco dedicata alla Madonna degli Angeli, da un convento dei frati minori francescani (chiamati familiarmente in Polonia bernardini), e da una serie di cappelle in stile barocco e manierista collocate su uno spazio di sei chilometri, dedicate alla Passione di Gesù ed alla vita della Madonna.
Dopo il pranzo presso il ristorante Dvorek Mikolaj siamo ripartiti verso la meta tanto desiderata:Wadowice.
E' qui che nacque e visse Papa Wojtyla fino al 1938 al numero 7 di via Koscielna. Abbiamo visitato la sua casa ed abbiamo provato grande conmmozione.
Accanto c' è la Chiesa di Santa Maria dove il Papa fu battezzato e cresimato. All'interno si può ammirare la cappella in cui si trova il quadro miracoloso della Madonna del Perpetuo Aiuto dove il Papa andava a pregare- Rientro a Cracovia dove Piotr ci ha fatto fare un ultimo giro per visitare il quartiere ebraico ovvero il Kasimierz. dandoci un sacco di informazioni.
6° giorno Partenza alla grande per una bellissima escursione in una località montana. Piotr ci ha detto di portare con noi degli indumenti caldi perchè in quella zona , abitualmente, faceva freschetto ed aveva ragione. Siamo andati a Sromowce Wyzne e qui ci siamo imbarcati su delle zattere di legno con le quali abbiamo attraversato il fiume Dunajec. Tutt 'intorno ci sono le formazioni rocciose del Parco Nazionale dei Pienini le cui cime più alte sono chiamate "Le tre Corone" e Sokolnica. L'escursione è durata circa due ore ed abbiamo percorso 15 km in mezzo ad una natura selvaggia guidati da degli abili rematori in costume locale. Questa traversata lungo la frontiera slovacca è una delle più belle attrazioni della Polonia e per noi sarà indimenticabile.
Poco prima di sbarcare è iniziato a piovigginare. Giunti a destinazione siamo andati a rifocillarci in un tipico locale di montagna in cui era acceso il fuoco perchè fuori faceva veramente freddo e qui siamo stati divinamente.
7° giorno
Partenza per Czestochowa dove abbiamo visitato il famoso Santuario della Madonna Nera. Il pellegrinaggio in onore di questa Madonna è famoso perchè lo si fa , in estate, a piedi, partendo o da Varsavia o da Cracovia. E' una Vergine a cui i Polacchi sono molto legati in quanto si sono rivolti a Lei nei momenti più difficili della storia della loro Nazione. L'immagine si trova in una cappella e purtroppo non la si può vedere sempre ( non condivido questa decisione). Ogni giorno alle 13:00 la protezione in argento che la ricopre viene sollevata allo squillo di trombe. A sinistra della immagine è stata posta la fascia che Papa Wojtyla indossava il giorno del Suo attentato.
7° giorno
Non credevo di trovare una Polonia così moderna, così ricca, così competitiva. Una Polonia che non ha nulla da invidiare alle sue sorelle occidentali.
Questo il link del video creato su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=kGcRj1K-yt0e questo il link delle foto:http://erikanapoletano.blogspot.com/2010/07/foto-polonia-luglio-2010.html
Questa la mappa con le varie tappe.:
View Polonia luglio 2010 in a larger map
Sicuramente una bella esperienza! ti lascio il mio saluto e buon fine settimana: baci
RispondiEliminaCiao Erika. Conosco abbastanza bene Varsavia. L'hai descritta magnificamente e con ricchezza di particolari, senza dimenticare nulla. Leggere il tuo post è stato come ritornare di nuovo nei luoghi più affascinanti di Varsavia
RispondiEliminaLa Polonia è un Paese bellissimo . Il tuo diario di viaggio è una vera , completa, guida cara Erika!!
RispondiEliminaCiao ragazze, vi ringrazio dei complimenti e sono contenta che la descrizione vi sia piaciuta.
RispondiEliminaA presto, carissime.
Erika
Ciao Erika, complimenti per il tuo bel reportage.
RispondiEliminaGrazie matrioskadventures!!!!!
RispondiEliminaSerena settimana.
erika