E siamo arrivati al nostro terzo giorno di viaggio in Svezia.. Stamattina ci siamo alzati alle 4 ma il sole era già alto perchè sapete che qui durante l'estate il sole non tramonta mai. Vi chiederete come mai così presto. Adesso vi racconto...
Quando stavo preparando i miei itinerari ho scoperto che tra le tante isole ce n'era una, Gotland, che meritava una visita perchè era definita l'isola caraibica del Baltico e poi perchè la sua unica città importante, Visby, era molto famosa per diversi motivi.
Per poterla raggiungere abbiamo dovuto prendere alle 5 un pullman che ci ha condotti al porto di Nynashamn e da qui un ferry che partiva alle 7:00.
I biglietti del pullman e della nave li avevo acquistati in internet sul sito Destination Gotland
Dopo circa tre ore di navigazione siamo giunti nel porto di Visby. E di qui a piedi abbiamo raggiunto il centro dove mi sono rivolta all'ufficio del turismo per avere delle info dettagliate e delle mappe. Gotland ha 800 km di costa e qui il clima è molto mite 20° ( il sole brilla già a marzo mentre a Stoccolma è ancora inverno) per cui molti svedesi hanno delle case dove vengono a trascorrere le ferie. Visby è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco nel 1995.
E' una cittadina medievale e quest'aria la si respira quando si passeggia nelle sue stradine di acciotolato e quando si fiancheggiano le casette fiabesche con tante finestre decorate, con giardini carichi di rose o quando si ammirano le sue chiese in stile gotico o romano quasi tutte distrutte dai tedeschi della Lega Anseatica nel 1525, tranne la Cattedrale di Santa Maria. Alcuni la chiamano la "Città delle rose e delle rovine". Da non perdere i resti delle chiese di San Nicola, Santa Caterina, Sant' Olaf di cui rimane ben poco all'interno dell'orto botanico, San Clemente e San Lars che sono molto piccole e talmente vicine che spesso vengono chiamate "Le due sorelle" e poi Drotten che è consacrata alla SS. Trinità. Il nome Drotten è una forma anticonordica per indicare il sovrano, e qui indica il Signore. Molte di queste chiese vengono utilizzate oggi per concerti o banchetti e questo dona alla città uno charme particolare.
La città è circondata da una cinta muraria lunga 3,4 Km: Ringmurer. Si pensa che la cinta muraria più antica fosse stata eretta in gran fretta, ma nel 1288, in seguito a una guerra interna fra la popolazione delle campagne e gli abitanti della città, le mura furono rafforzate, sopraelevate (dagli originari m 6 fino a m 10) e provviste di torri. Nel mese di agosto si svolge "La settimana medievale" - una festa nata nel 1984 - durante la quale tutti gli abitanti girano per la città indossando costumi medievali e si può assistere anche ad un torneo.
A Visby è legato il nome della famosa serie TV di Pippicalzelunghe tratta dal romanzo omonimo per ragazzi (Pippi Långstrump, 1945) della scrittrice svedese Astrid Lindgren.
A mezz'ora di traghetto da Visby c'è la brulla isola di Fårö dove visse e girò diversi film il regista svedese Ingmar Bergman che sbarcò la prima volta in questo luogo nel 1960 e se ne innamorò talmente tanto che acquistò una casa. Qui girò e curò il montaggio di diversi film come Persona e la serie tv "Scene da un matrimonio".
Qui ho voluto assaggiare il famoso dolce saffranspannkaka (torta di riso al latte con zafferano e mandorle, guarnito con salmbärssylt (marmellata di lamponi) .
Ovunque si trovano atelier di artisti, botteghe di artigiani: design scandinavo, sculture, vetro soffiato, pittura, manufatti tessili a cui è difficile resistere.
A Visby è legato il nome della famosa serie TV di Pippicalzelunghe tratta dal romanzo omonimo per ragazzi (Pippi Långstrump, 1945) della scrittrice svedese Astrid Lindgren.
A mezz'ora di traghetto da Visby c'è la brulla isola di Fårö dove visse e girò diversi film il regista svedese Ingmar Bergman che sbarcò la prima volta in questo luogo nel 1960 e se ne innamorò talmente tanto che acquistò una casa. Qui girò e curò il montaggio di diversi film come Persona e la serie tv "Scene da un matrimonio".
Qui ho voluto assaggiare il famoso dolce saffranspannkaka (torta di riso al latte con zafferano e mandorle, guarnito con salmbärssylt (marmellata di lamponi) .
Ovunque si trovano atelier di artisti, botteghe di artigiani: design scandinavo, sculture, vetro soffiato, pittura, manufatti tessili a cui è difficile resistere.
Allevamenti di pecore e lana dappertutto: negli abiti e nelle calzature, sui letti e sugli sgabelli, esposta nelle vetrine dei negozi di souvenir.
Abbiamo fatto un giro anche nel curatissimo Giardino Botanico dove c'erano dei papaveri mai visti ed il giardino Almedalen.
Abbiamo pranzato nella famosa Stora Torget, proprio difronte alle rovine della Chiesa Santa Katarina.
papavero |
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Qui il link della seconda parte del nostro viaggio:
http://erikanapoletano.blogspot.it/2013/07/diario-di-viaggio-stoccolma-giugno-2013_5.html
Ed ora alcune foto scattate da me
sei inarrestabile Erika. Questo tuo entusiasmo nel viaggiare è contagioso. bacioneeee
RispondiEliminacomplimenti per il reportage un viaggio decisamente molto piacevole da tanti punti di vista
RispondiEliminabellissimo tutto Erika!L'isola dev'essere stata davvero un'incanto!
RispondiEliminaBaci
Un diario dettagliatissimo quello che hai fatto tanto che sembra essere lì con voi ad ammirare dei luoghi a me purtroppo sconosciuti, e poi che foto!
RispondiEliminaMio figlio ricambia il saluto e ti ringrazia.
Un caro saluto,
aldo.
Il viaggio con te,Erika, è un piacere. Tu vai e vieni ... e invece noi ci restiamo qui, ma godendo delle tue foto! Ha! Grazie per la condivisione! Grande abbraccio.
RispondiEliminaChe luoghi d'incanto! E quei papaveri poi, con quei colori mai visti!
RispondiEliminaCiao Erika. Sono provvisoriamente al lago e faccio solo ogni tanto un salto qua e là dagli amici.
ciao
RispondiEliminacomplimenti. Un bel diario di viaggio e foto super.
Che bei posti!!! Bellissimi i papaveri !!! Anch'io ho visto per la prima volta a Berna dei papaveri gialli e bianchi .
RispondiEliminaSei instancabile davvero. Non so se riuscirei a reggere i tuoi ritmi....ma forse sei contagiosa !
RispondiEliminaStupendo anche questo luogo.