Il linguaggio gestuale nel mondo

 Quando si viaggia  è necessario conoscere il  vocabolario del Paese che si visita ma è  anche importante comprendere quel che si dice con le mani.

Noi italiani   siamo conosciuti come il popolo che si esprime soprattutto con il linguaggio gestuale..
  Bisogna sapere  che, a seconda del posto in cui ci si reca,  ogni popolo ha modi diversi di  esprimersi con le mani. 
Per evitare figuracce ed anche pericoli,  è fondamentale ricordarsi che quello che in un posto vuol dire una cosa, in un altro può significare l'opposto.

 L'indice ed il medio che formano  una V in Italia è simbolo di vittoria, in altri luoghi, come in Inghilterra, è un modo per mandare a quel paese qualcuno.

Il palmo della mano aperta rivolto verso l'altra persona, per noi significa "basta così" "no" mentre in Grecia il gesto viene chiamato "moutza" ed esprime avversione.

In Cina e in Giappone è vietato stringere la mano durante una presentazione, si  saluta con un lieve inchino.

 Per allontanare la sfortuna gli occidentali incrociano il dito medio sull'indice, in Asia questo gesto è considerato immorale e offensivo.

 Sappiamo tutti che significato hanno   da noi le corna…
Nei paesi buddisti invece si chiama Karana Mudra ed è un gesto che porta bene.

Indice alzato. Quello che si usa di solito per chiamare qualcuno in disparte, nelle Filippine potrebbe farvi incappare nell’arresto. E’ considerato uno tra i peggiori gesti osceni.

Nel 2012 è stata pubblicato un manuale molto utile a questo proposito e che andrebbe letto prima di intraprendere un viaggio:  
La sicurezza personale nei vostri viaggi di
Massimo Dallaglio e Stefano Maurone
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