giovedì 24 ottobre 2024

Diario di viaggio in Groenlandia (agosto 2024 - terza ed ultima parte)

Il giorno successivo siamo partiti per la Groenlandia dall'areoporto di Copenaghen. La nostra prima tappa è stata Kangerlussuaq, uno dei pochi areoporti internazionali  della Groenlandia.  Dal 2025 l'areoporto di Nuuk, che è la capitale della Groenlandia, diventerà il nuovo areoporto  per i voli internazionali sostituendo quello di Kangerlussuaq. E a questo si aggiungerà anche quello di Ilulissat.



 

Dopo alcune ore di  attesa per la coincidenza, sempre con la compagnia Air Greenland e a bordo di un aereo ad eliche,  un Dash-7 da 50 posti, abbiamo raggiunto Ilulissat che dista circa un'ora dal primo areoporto. ll volo da Kangerlussuaq a Ilulissat della Air Greenland passa sopra alla costa occidentale della Groenlandia, offrendo panorami mozzafiato sulla calotta polare groenlandese e sui ghiacciai che sfociano nel Mar Glaciale Artico.

Abbiamo alloggiato all'Hotel Arctic che si trova proprio  sulle rive del fiordo ghiacciato di Ilulissat che è diventato Patrimonio Mondiale dell' Unesco nel 2004. Questo luogo è più  conosciuto come Baia del Disko. Ci sono anche dei B&B ed altri hotel dove poter alloggiare.

Ogni sera uscivamo con una motobarca per osservare gli innumerevoli icebergs disseminati qua e là  nel mar Glaciale Artico. Il sole di mezzanotte ci ha accompagnati per un paio di giorni per cui abbiamo potuto vedere questi  giganti di ghiaccio con varie sfumature di color pastello.

Una mattina siamo andati a fare un'escursione all'  Eqi Glacier. Siamo arrivati, dopo diverse ore di navigazione. Lungo il tragitto abbiamo sostato davanti ad una cascata che scorre  su  una parete rocciosa. Siamo rimasti  davanti al ghiacciaio,  ad una distanza di sicurezza, per assistere alla caduta  fragorosa di masse di ghiaccio che si staccavano dalle pareti del ghiacciaio.  Si può raggiungere il posto anche in elicottero e c'è anche la possibilità di  trascorrere una notte al lodge dell'Equi  Glacier.  E' stato molto emozionante: tutt' intorno uccelli che svolazzavano qua e là, cielo azzurro, sole caldo e  tanta pace. Vi lascio il link di un compagno di viaggio che ha girato un filmato con il drone.

Durante le nostre uscite  abbiamo potuto osservare da vicino le balene che spesso nuotavano  in coppia o addirittura in tre. Abbiamo assistito alle loro evoluzioni, nonostante l'enorme  mole,   e sentito i loro sbuffi e suoni incredibili.

Gli ultimi giorni il tempo è cambiato per cui siamo usciti con il cielo grigio, nuvoloso, nebbioso. Eravamo un po' delusi ma poi ci siamo resi conto che gli icebergs erano spettacolari anche in  quelle condizioni meteo.  


Dalla finestra della mia stanza la  mattina   potevo vedere  grossi iceberg  e notavo  che, in poche ore, se ne erano andati lasciando spazio ad iceberg più piccoli.    Le barche erano minuscole al loro  cospetto.

Un altro giorno  siamo andati a fare una camminata tra le casette colorate di Ilulissat ed abbiamo attraversato l'area adibita a canile dove vengono "parcheggiati" i cani da slitta durante l'estate, e poi   siamo entrati nella valle di Sermermiut che conduce fino al Kangia, il fiordo patrimonio UNESCO dove è possibile ammirare enormi iceberg rilasciati dal ghiacciaio più attivo dell'emisfero boreale.

Con i cittadini di Ilulissat vivono circa 4.500 Husky groenlandesi, utilizzati per trainare le slitte. Non essendoci strade al di fuori di Ilulissat, la slitta è tutt’ora uno dei principali mezzi di trasporto. Viene utilizzata per gli spostamenti invernali a lungo raggio e per andare a caccia o a pesca.

 

Una leggenda narra che la bellissima e verdeggiante Disko Island  si trovasse un tempo  nella Groenlandia del Sud. Due cacciatori in cerca di foche, irritati dalla posizione dell’isola lungo il loro percorso, decisero di trainarla verso Nord legandola ai loro kayak con una singola corda fatta con i capelli di un neonato. Una strega di Ilulissat, irritata dall’arrivo dell’isola verdeggiante, lanciò un incantesimo su di essa per allontanarla dalla costa, spingendola proprio dove si trova oggi.

Un giorno sono andata a fare, da sola, una passeggiata per vedere la chiesetta di Ilulissat che, purtroppo, è aperta solo la domenica. Ilulissat significa iceberg perchè Ilulissat è la capitale mondiale degli icebergs. La chiesetta fu costruita nel 1779 e restaurata nel 1907. Per far fronte alle spese di questa ristrutturazione gli abitanti vendettero decine di balene e 200 barili di olio di balena. E' situata a 220 miglia a nord del Circolo Polare Artico ed è una delle chiese più a nord del mondo. Successivamente, nel 1929, la chiesa fu spostata più indietro per proteggerla dalle onde e dalle possibili inondazioni causate dalla rottura degli iceberg, posizionandola dove tutt’ora la si può vedere.

L'ultimo giorno siamo usciti con una barca scoperta per cui ci hanno fatto indossare  delle tute antivento ed impermeabili (sembravamo degli astronauti...). Ed è stato proprio  quella sera che abbiamo avvistato tre balene che nuotavano una accanto all'altra e poi ci siamo diretti verso un'altra zona dove sono solite navigare delle barche con delle vele rosse. Uno spettaccolo! Queste barche a vela sono ormai famose nel fiordo degli icebergs ad Ilulissat, in Groenlandia. Vengono utilizzate per tutta l'estate da tour fotografici posando una per l'altra fra gli icebergs più spettacolari del mondo, al di fuori dell'Antartide.

 
 

Dopo quattro giorni dovevamo ripartire per tornare  in Italia ma, poco dopo essere arrivati all'areoporto di Ilulissat, ci hanno comunicato che il collegamento verso Kangerllussaq  era stato annullato.

Immaginate l'agitazione! Saltavano anche il volo da Kangerllusaq a Copenaghen e poi quello verso l'Italia. Dopo alcune ore ci hanno informati   che un volo ci avrebbe portati a Nuuk, la capitale della Groenlandia, e che ci avrebbero offerto vitto ed alloggio per tre giorni.

Nuuk

Nuuk, pur essendo la capitale, non offre quelle escursioni spettacolari che si fanno partendo dalla Baia del Disco ad Ilulissat. Ci sono  molti bar e ristoranti gestiti per lo più da Filippini, tanti negozi, numerosi supermercati. Le case sono  coloratissime e tutte hanno la loro serra per poter coltivare verdure, ortaggi che qui vengono soprattutto importati per via aerea. Spesso i collegamenti sono interrotti a causa delle cattive condizioni meteo e, per evitare di rimanere senza questi alimenti, importanti per il nostro organismo, hanno costruito delle serre molto grandi. Un'altra attività molto praticata è la pesca.

Qui c'è il  Nuuk Art Museum e, poco distante,  la Cattedrale luterana del Salvatore che però era in restauro e quindi chiusa. Accanto alla chiesa una statua di Hans Egede, il fondatore di Nuuk. Invece, scendendo verso il mare, si nota la scultura di Sedna, la dea Inuit del mare. Gli Inuit sono gli abitanti dell'Alaska, della Groenlandia e del Canada. Hanno la pelle un po' abbronzata, gli occhi leggermente a mandorla e le guance molto paffute. Non bisogna chiamarli esquimesi perchè si offendono in quanto la parola significa "mangiatori di carne cruda".


Sedna era una fanciulla Inuit molto bella e il padre voleva che si sposasse.
Una leggenda narra che Sedna  non voleva gli uomini trovati per lei da suo padre e cosi sposò un cane. Suo padre era così arrabbiato per quest’unione che la gettò in mare e, quando lei cercò di risalire sul kayak, le tagliò le dita. Le sue dita mozzate diventarono animali marini e lei si trasformò in una potente dea del mare degli Inuit.
Cattedrale

Hans Egede



                                           The powerful sculpture of Kaassassuk, the orphan
Nuuk center

     I  loro cimiteri sono in città, proprio  in mezzo ai palazzi, e le tombe sono semplicissime.




E' stato un viaggio molto emozionante perchè mi sono sentita a stretto contatto con la natura, tanto silenzio, pace e  mi ha trasmesso serenità e la conferma che solo Dio può aver creato tanta bellezza e potenza.
Qui le puntate precedenti:
 
Per altre  foto potete andare a vedere sul mio blog:https://erikafotoviaggiando.blogspot.com/

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