lunedì 23 novembre 2009

Vacanze, il prezzo lo fai tu

Oggi ho trovato  questo articolo veramente interessante su Libero News . All'inizio mi è sembrato inverosimile che si potesse fare  prima un viaggio e al ritorno saldare il conto, decidendo noi quanto.  Questa tecnica è nata prima con la musica: Browse, listen, download music and pay what You Want. ed ora è stata applicata al turismo ed anche alla ristorazione Ma leggete anche voi.......



È la nuova tecnica per affrontare la crisi del turismo. Il cliente sceglie una meta e paga il prezzo che ritiene giusto dopo il soggiorno. Un modo per garantire ai turisti una vacanza abbordabile e agli hotel la piena occupazione delle strutture
La necessità aguzza l'ingegno, anche nel settore turistico. E se la sfavorevole congiuntura economica mette a dura prova la solidità del comparto e in stand by i progetti di viaggio di molti cittadini, c'è chi procede invece col vento in poppa. Partendo dal concetto che crisi vuole dire opportunità alcune imprese stanno ricorrendo a fantasiose quanto inusuali iniziative di vendita per guadagnare quote di un mercato che gli addetti ai lavori considerano in crescita nonostantele difficoltà di questo periodo.

Ma se l'idea di poter andare in vacanza farebbe gola a molti, quella di pagare al ritorno solo la somma che si ritiene giusta è da standing ovation. Lo slogan del sito è di quelli che non si possono dimenticare: "Vete de vacaciones e paga lo que quieres" (Prenditi una vacanza e paga quanto vuoi). A prima vista sembrerebbe una bufala ma dietro la sorprendente proposta non c'è nessun trucco, prezzo minimo, tasse nascoste o aggiuntive. Tu decidi quanto ti sembra giusto pagare per il soggiorno che hai vissuto. E se la vacanza non è stata di tuo gradimento non paghi nulla. L'offerta è stata messa in rete durante l'estate ed è stata un successone. La proposta si basa su due aspetti: la gente è fondamentalmente onesta ed è un modo che garantisce l'occupazione piena delle strutture alberghiere. Un colpo al cerchio e uno alla botte.

Ma il "pay what you want" è diventata una prassi che si sta diffondendo sempre di più. La stessa tecnica è stata utilizzata dall'hotel Ibis Singapore di Bencoleen. Per tutto il periodo dell'offerta il turista dopo essersi registrato prenotava una camera pagando il prezzo che desiderava.
In Francia per la seconda, volta visto il successo ottenuto, Madame Vacance, un sito web francese che offre soggiorni turistici, ha ripetuto l'operazione "Je fixe le prix de mon séjour" (fisso il prezzo del mio soggiorno). Chi prenota un soggiorno a Les Menuires (Savoia) dal 5 al 12 dicembre potrà pagare il prezzo che ritiene più consono alla qualità dell'alloggio ricevuto. Nessuna tariffa fissa ma un prezzo che il turista stesso decide dopo aver trascorso la sua vacanza.
Ho trovato il sito con l'offerta di dicembre  http://www.madamevacances.com/je-fixe-le-prix-de-mon-sejour.html 

Ma la tecnica è stata utilizzata anche nella ristorazione. Alla Taverne Crescent di Montreal in Canada stavano per chiudere per effetto della crisi e hanno deciso di giocarsi il tutto per tutto varando l'iniziativa "conto libero" o "pay what you want". Al momento del conto il cliente riceve una lista delle pietanze ordinate e al posto della cifra da pagare un semplice punto interrogativo. Al cliente rimane la libertà di scegliere il prezzo giusto per i piatti ordinati. Il successo è stato immediato. Niente di nuovo nel menu ma se prima si richiava la chiusura ora il ristorante va a gonfie vele e i camerieri sono triplicati.
Per due giorni a settimana (il mercoledì e il giovedì), i clienti del ristorante Penn Central nella città di Poole (UK) posso decidere liberamente quanto pagare al termine della consumazione, senza attenersi al listino.

Mick Callaghan, proprietario del locale, ha pensato con questa trovata di far pubblicità al suo cibo , affidando perciò il giudizio ai suoi ospiti-clienti, certo del successo di questa iniziativa ma soprattutto della bontà delle pietanze offerte; restano escluse da questa promozione le bevande, normalmente tariffate da listino.
A quanto pare l'iniziativa sta effettivamente riscuotendo successo, tant'è che lo staff del Penn Central è orgoglioso di far sapere che, non solo la stragrande maggioranza degli avventori ha deciso di pagare una cifra congrua per il servizio offerto, ma addirittura qualcuno ha lasciato anche più del dovuto; pochissimi sono stati i mangiatori a totale sbafo.
Luke Dutton, manager  del ristorante, spiega: "quello del prezzo in sè è solo un aspetto della nostra iniziativa. Ci piacerebbe che questo fosse uno spunto per riflettere sul fatto che il valore delle cose non è solo espresso in soldi".
Bella idea e bella ispirazione , non c'è che dire; e intanto in questo modo il locale è pieno anche durante due serate notoriamente a bassa affluenza...

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