venerdì 15 maggio 2009

In Puglia con Gaetano Pesce

Gli artigiani di Lecce, i "ciceri e tria" di Rosalba, i mosaici di Otranto e il mare di Gallipoli. L'artista ligure svela i posti preferiti dell'amato Tacco d'Italia

Va pazzo per Lecce l'architetto italo-newyorchese nato a la Spezia e pugliese d'adozione. Ma va pazzo anche per le resine che utilizza per creare oggetti e mobili ludici. Un esempio? La sua celeberrima poltrona Up in schiuma poliuretanica, dal '69 un'icona del design mondiale. Il poliedrico artista-designer non smette mai di stupire. E nell'agro di Ostuni progetta il Pesce Trullo, una via di mezzo tra un'opera d'arte e una casa di vacanze molto particolare. IL MODO MIGLIORE PER INIZIARE LA GIORNATA a Lecce è passeggiare in centro con mia figlia e la mia nipotina di due anni. Ci fermiamo a bere un caffé o a gustare un gelato nella piazza principale della città, piazza Sant'Oronzo, e osserviamo la gente passare. Con calma e senza fretta. In Puglia vado ogni volta che posso per interrompere i ritmi frenetici del lavoro, anche se non mi stufo di ripetere che dopo tanti anni continua a soddisfarmi e divertirmi. Terra meravigliosa e generosa, la Puglia. Io l'ho scoperta 15 anni fa grazie all'amico Giampiero Mughini che mi invitò a conoscere Luigi, allora farmacista di Gallipoli. Questo signore amava ricevere e introdurre gli ospiti alle bellezze della sua terra. Da allora, ci sono sempre tornato. QUATTRO PASSI nei dintorni di Lecce, circondata da piccoli paesi che amo scoprire. Per raggiungere Santa Maria di Leuca da Lecce impiego poco più di mezz'ora d'auto. E pensare che a New York per andare al lavoro ci metto quasi un'ora... Trovo che la parte bassa della Puglia sia come una grande città, e che i paesi attorno ne rappresentino i quartieri. La cosa sorprendente è che nel giro di pochi chilometri si può passare attraverso culture diversissime tra loro. Penso a Calimera, dove si parla ancora il greco e dove, ogni volta che torno, vivo emozioni molto forti. È tutto così vicino e diverso allo stesso tempo. DA NON PERDERE una visita al mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto, capitale del bizantino. Fu realizzato tra 1163 ed il 1165 da Pantaleone, un monaco dell'Abbazia di S. Nicola di Casole. Le immagini riportate danno solo una vaga idea della grandiosità di quest'opera, che si estende per oltre 16 metri coprendo interamente il pavimento della cattedrale. Sono racconti di vita su mosaico, una grande opera d'arte che mi dà il senso di quello che dovrei fare oggi: arte, non solo nel senso artistico ma anche funzionale, come lo è appunto il pavimento della cattedrale. A Lecce osservo i palazzi e le piccole case, guardo dietro e davanti alle cose pensando a quando sono state realizzate. C'era, un tempo, un'energia che oggi purtroppo manca. UN ANGOLO SEGRETO vero e proprio non ce l'ho. Di certo, una delle ragioni per cui vado a Lecce è l'Hotel Rinascimento. Trovo che sia particolarmente "civile": il personale è preparato e gentile e soggiornarvi è un vero piacere. LO SHOPPING al laboratorio di cartapesta di Pierfrancesco Calcagnile, in via Umberto I 12, a Lecce. Mi piace il lavoro della cartapesta. Di recente mi sono comprato due piedi a grandezza naturale. MI RILASSA girare. È raro che mi trovi fermo o in ozio. Così mi sposto alla scoperta di luoghi come Carovigno e Sternatia. A CENA a Lecce vado al ristorante Alle Due Corti, dove la signora Rosalba rivisita le vecchie ricette pugliese con creatività proponendo piatti di altissima qualità. C'è una pasta che viene preparata con ceci e due tipi di "tagliatelle", metà fritte e metà bollite così quando la si mette in bocca si ha la sensazione del soffice e del croccante allo stesso tempo. È la "ciceri e tria", una delle mie preferite. Amo anche il puré mescolato alla cicoria e il vino Negroamaro, che è rotondo e mai aspro. Dopo cena vado invece da Personé per il vino, gli stuzzichini e i drink. DI LECCE NON CAMBIEREI nulla, se non il fatto che le manca il mare e dopo un po' ne sento la mancanza. Ma poi bastano 20 minuti per raggiungere Otranto o Gallipoli e mi quieto... SE POTESSI ANDREI sulla luna, ma anche lì vorrei che ci fosse il mare. Ho viaggiato moltissimo e credo che siano pochi i posti che non ho ancora visto. Ho cominciato molto presto. Da ragazzino, per non spendere, mi imbarcavo come guardiano negli aerei che trasportavano animali, spostandomi da un posto all'altro a piacere. A Glasgow ci sono arrivato con i maiali e a Copenaghen con le mucche! Era divertente. NELLA MIA VALIGIA NON DIMENTICO MAI l'iPhone carico di musica jazz, classica e italiana, dove non manca mai Stella di mare di Lucio Dalla. Che meraviglia! La sua è poesia pura. E poi non mi separo dal plaid, la mia coperta di Linus. Perfetta per tipi freddolosi come me.

Testo raccolto da Carlotta Lombardo

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