L'ultimo film di Woody Allen, "Vicky Cristina Barcelona", offre lo spunto per un itinerario nella città spagnola, tra arte, cinema e gastronomia
Una città piena d’encanto, l’autentico fascino spagnolo che fa girare la testa alle due belle turiste americane di Vicky Cristina Barcelona. L’ultimo film di Woody Allen, che ha valso un Oscar a Penélope Cruz, porta le due protagoniste, Scarlett Johansson e Rebecca Hall, attraverso le icone più classiche della città di Gaudí. Quasi un dépliant turistico che, forse ancor di più delle pellicole di Almodóvar, si candida a fil rouge per la scoperta della città. Un itinerario fra arte e cinema, senza dimenticare il cibo: nella pellicola la sensuale Cristina (Scarlett Johansson) si avvicina alla tradizione catalana, in ristorantini come La Dolça Herminia, a colpi di baccalà all’aglio bruciato, storione al forno con cipolle e formaggio e magret d’anatra con salsa di frutti secchi. E lo ha fatto la stessa attrice, fuori dal set, nel dehors del Taller de Tapas di Rambla Catalunya: nel menu riso in brodo con l’astice, agnello dei Pirenei al forno, salsiccette al sidro e i famosi gamberi di Palamós. Per le intramontabili tapas, al primo posto c’è la Cervecería Catalana, che detiene il record tra i locali sempre di moda, come dimostra la coda perenne. Combina piatti da tenedor (vuol dire forchetta in spagnolo), cioè da mangiare con le posate, e tapas indimenticabili anche TapaÇ24, l’ultimo progetto (dopo il ristorante e bar di tapas Comerç 24, nel quartiere del Born) del celebre cuoco Carles Abellán. Molto apprezzate anche le tapas asiatiche del Dos Palillos, recentemente aperto da Albert Raurich, che fu per quasi dieci anni capo chef del ristorante El Bulli di Ferran Adrià. Lo accompagna, in questa nuova avventura, sua moglie, la sommelier giapponese Tamae Imachi, che ha preparato una selezione di tè, sakè e vini per accompagnare un’offerta di 25 tipi di tapas, servite nella zona bar. Da non perdere: il pane cinese al vapore ripieno di maiale arrosto, l’involtino di pollo ruspante e il fegato di pescatrice al vapore. Gli amanti del wok e della cucina fusion scelgono il colorato Wagaboo, mentre i vegetariani che rinunciano al piacere della buona tavola prenotano da Sesamo. La gastronomia è ormai un must anche per quanto riguarda lo shopping: per esempio, da Origen 99’9%, ristorante e take away, si può fare anche la spesa. Ma non si vive di solo cibo. Così, seguendo il fil rouge del cinema, si approda al nuovissimo film di Almodóvar Los abrazos rotos (Gli abbracci rotti, uscito a metà marzo in Spagna): abiti e accessori di Penélope Cruz, insolitamente bionda nei panni della protagonista Lena, e delle altre interpreti femminili, arrivano dalla boutique Piamonte. Non è proprio uno shopping a buon mercato, però nemmeno inaccessibile: ci sono camiciole e vestitini estivi da 40 euro e stupende cinture e borse (da 200 €), rigorosamente pezzi unici. Per il vero low cost si va a curiosare nei negozietti dei vicoli intorno alla Rambla, ormai definitivamente estranei ai bassifondi magistralmente descritti nei romanzi di Manuel Vázquez Montalbán, e naturalmente nelle grandi catene del prêt-à-porter spagnolo, da Zara a Mango, da Bershka a Stradivarius, frequentati indistintamente da celebrities e studenti. Lo stesso pubblico che s'incontra negli hotel di ultima generazione: economici, ma con stile.
Roberta Bosco
ciao come va???
RispondiEliminaa me tutto benissimo!passa da me c'è un premio giochino.....