La scorsa estate sono stata in Polonia: è stato un viaggio "Pellegrinaggio" in cui tra le varie tappe era prevista anche la visita ai campi di concentramento di Auschwitz.
Voglio anch'io ricordare insieme a voi ed è per questo che ho deciso di riproporvi alcuni passi ed alcune foto tratte dal mio Diario di Viaggio in Polonia.
4 luglio - Giornata alquanto mesta perchè la nostra dstinazione erano i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Lungo il percorso Piotr, la nostra guida, non ha voluto parlare ma ci ha fatto ascoltare , attraverso un audiolibro, alcuni brani tratti da Se questo è un uomo di Primo Levi. Penso
che lo conosciate tutti questo scrittore di religione ebraica che fu
arrestato e deportato in quel terribile luogo nel 1943. E così, prestando attenzione al racconto attraverso la voce pacata della narratrice, e immedesimandoci negli animi
di quei poveri prigionieri, siamo giunti a destinazione.
Lì ci siamo incontrati con una bravissima ragazza polacca che ci ha
guidati, dopo aver varcato il famoso cancello d'ingresso su cui
campeggia la scritta Arbeit Macht Frei (Il lavoro rende liberi (la scritta attuale non è più quella originale) , al
campo in cui furono internati dapprima prigionieri politici polacchi e
successivamente ebrei. Ci ha condotti attraverso i vari blocchi.Abbiamo
provato tutti un crescendo continuo di emozioni: tristezza, paura,
pietà, orrore, disapprovazione.....Siamo scesi a visitare il bunker del
blocco numero 13 in cui fu segregato Padre Kolbe, il numero 11 vicino al Muro della Morte dove furono
fucilati 20000 prigionieri e qui abbiamo posato dei fiori per
onorare tutti quei caduti. Poi un altro blocco dove, e questo mi ha
impressionato moltissimo, c'erano delle vetrate dietro a cui abbiamo
potuto vedere tonnellate di capelli, valigie, scarpe, abiti, protesi,
occhiali, vestitini di bimbi (molto commovente).....
Non ho scattato foto nè fatto riprese perchè era proibito ma anche e
soprattutto per un senso di rispetto..... Nel blocco 10 invece furono
fatti esperimenti di sterilizzazione, raggi X e castrazione chirurgica.
Poi siamo andati a visitare i forni crematori e per finire ci siamo
recati a Birkenau ( a tre km ) dove ci si muove liberamente senza guida e si vede
il binario morto in cui arrivavano i convogli carichi di Ebrei e le
baracche di legno con le cuccette formate da travi. Si
dice che Auschwitz rispetto a Birkenau fosse un hotel perchè qui faceva
freddo e le condizioni igienico sanitarie erano pessime. Pensate
all'immensità di questo campo di concentramento: 28 blocchi ad Auschwitz e 300a Birkenau.
Siamo ripartiti tristi, stanchi, addolorati... Sono cose che bisogna
vedere. Non bisogna viaggiare solo per divertimento, piacere,
relax......
E bisogna ricordare!!!!
Bonjour Erika !
RispondiEliminaEn voyant ton nom, j'ai cru que tu etais japonaise (c'est un nom qu'on trouve aussi au Japon), mais tu es italienne, quelle surprise !
Tu aimes voyager ?
Bonne nuit en Italie !
Bonjour à toi, chère amie Flo! Au Japon il est déjà 8 heures.
RispondiEliminaJe ne savais pas qu'au Japon il y avait ce prénom.
J'ai lu que tu as vécu en France et que maintenant tu vis à Sendai.
Oui, j'aime beaucoup voyager et j'ai été à Tokyo il y a 5 ans.
Il est tard en Italie, je vais dormir.
Merci d'avoir visité mon blog.
Bisous
erika
Ciao, sono stata quest'estate ad Auschwitz e mi ha travolta. All'ingresso c'era un affollamento da luna park e sono rimasta davvero sbalordita da tanto menefreghismo turistico. Non credo che molti vedano i campi come li hai visti tu, c'è chi va anche per curiosità, ma sono comunque posti in cui bisogna andare e sentirsi sulla pelle la realtà, mentre si pensa...è incredibile che tutto questo sia successo davvero. A presto!
RispondiEliminaGrazie del bel commento cara Valentina. La crudeltà umana non conosce limiti ancora oggi, purtoppo!
RispondiEliminaA presto
erika
Tutto passerà come inchiostro sui libri di storia e ricorderemo, solo su sottili linee di memoria, che una giorno l'europa visse i peggiori momenti della vita.
RispondiEliminaCiao Erika :-)
ricordo questo post...
RispondiEliminaAnch'io sono convinta che per certe atrocità commesse dall'uomo,bisogna ricordare e non ricadere nello stesso errore.........Seguire un pazzo e le sue follie!
lu
Hai ragione Maurizio.
RispondiEliminaUn caro saluto
Erika
Grazie Lu.
RispondiEliminaUn bacio
Erika
Sì, è vero, si esce di là con una specie di spossatezza sia fisica che mentale.
RispondiEliminaQualunque persona dotata di un minimo di sensibilità, visitando questi luoghi dovrebbe provare una profonda emozione e dimostrare grande rispetto in ricordo delle vittime di quell'orrore.
RispondiEliminaE' impensabile, che ci sia gente che entra in questi luoghi di sofferenza con lo stesso spirito "turistico" con cui affronterebbe una visita a Gardaland.
Sì Sandra mi sentivo confusa, stordita, amareggiata.
RispondiEliminaBuona notte.
erika
Ciao Krilù, purtroppo queste persone esistono....
RispondiEliminaBuona notte
Erika