Diario di viaggio alle isole Lofoten giugno 2014 (seconda parte)

Reine

La prima tappa del giorno successivo è stata  Reine , un grazioso villaggio sull'omonimo fiordo circondato da monti fiabeschi tra cui la cima del Reinerbringen . Anche qui tante casette rosse, il primo  distributore di benzina delle isole, un supermercato, un grazioso negozio di oggettistica in vetro con annesso un  caffè, una chiesa bianca in legno costruita nel 1891 con vicino un monumento  a ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita in mare alle Lofoten negli ultimi 100 anni. E naturalmente il porticciolo con tante motobarche. Avremmo desiderato andare a vedere la bianca spiaggia di Bunes ma a causa della pioggia non abbiamo potuto realizzare quanto programmato.  Comunque vi do  le indicazioni per raggiungerla. Il traghetto parte solo in determinate  giornate  e bisogna chiedere  la  fermata a Vinstad . Giunti  al molo bisogna seguire un sentiero a destra  che attraversa il villaggio e che procede verso il retro del fiordo. Alla fine  ci sarà un  piccolo sentiero a sinistra dove si vedrà un cartello con scritto Bunes.  Complessivamente la distanza è di 2,5 km da percorrere in un'ora  tra a/r. L'unico battello che ritorna  a Reine  mi pare che riparta alle 15.30 per cui bisogna calcolare bene il tempo necessario per  riprenderlo in tempo. Mi dispiace tanto di  non averla potuta vedere anche se poi di spiagge oceaniche simili a quelle caraibiche ne abbian  scoperte diverse. 

 

 

 

 

 

 Uscendo da Reine ed andando verso Hamnoy troverete il supermercato della Coop

Hamnoy

Ho avuto anche difficoltà a scattare foto e a  far riprese perchè la pioggia era quasi sempre presente e, con il cielo plumbeo e  le nuvole basse, gli stupendi   paesaggi  non sono stati valorizzati.

Un altro giorno, mentre transitavamo con la macchina sulla E10 verso Moskenes,   mio marito ha notato a   Sørvågen, nei pressi del Museo delle  telecomunicazioni norvegese ( nel 1906  qui venne  installato  il secondo telegrafo senza fili del mondo e nel 1928 la prima stazione radiotelefonica della Norvegia) ,  una bella cascata e così abbiam deciso  di  parcheggiare  e di fare una full immersion nella natura. Non vi dico che colori, che vegetazione, che pace...Sentivamo solo il rumore dei nostri passi , il ticchettio della pioggia, lo scrosciare dell'acqua delle cascate, il fischiare   del vento.Che meraviglia!!!!!!

Nel pomeriggio siamo andati  a piedi fin dove termina la E10. Abbiamo attraversato un tunnel, abbiam camminato ed imboccato una strada  campestre che ci ha portato proprio in fondo all'isola di 

Moskenesøya e da qui abbiam potuto vedere  le  isole di Vaeroy e Rost.

 

 

Tornando indietro, sulla nostra sinistra, abbiam visto  delle  case  di legno,  un fiordo con tante barchette colorate tipiche della zona , una cascatella,  dei monti alti  ricoperti da nubi  gigantesche  che incutevano un sacco di paura e tanta vegetazione dai colori smaglianti.

 

 

Un altro giro in paese fino a raggiungere il Moskenes-straumen Camping. E da qui  che si vede il punto in cui si incontrano le  correnti marine e dove i pescatori fanno razzia  di pesce.... rischiando  spesso  la loro vita a causa della Maelstrom.Grandi scrittori come Poe e  Verne hanno  parlato   della  corrente   Maelstrom  nella A Descent into the Maelström e nella Twenty Thousand Leagues Under the Sea

 

monumento  al Maelstrom

Il sole ed il cielo azzurro non sono più comparsi per diversi giorni per cui molte ore della  nostra giornata le abbiam dovute trascorrere chiusi nel nostro rorbu davanti alla finestra del soggiorno che dava su un terrazzo di  legno che a sua volta si affacciava sul mare dove decine e decine di gabbiani svolazzavano da una parte all'altra   stridendo  a tutte le ore. E in queste ore uggiose  uno do loro è diventato mio grande amico.....

tutte le foto sono state scattate da me

 Vi aspetto per  la terza puntata !!!!