Sakrisoy |
E siamo giunti alla terza puntata.....
La prima domenica ci siamo armati di coraggio e, nonostante il tempo fosse pessimo, abbiamo deciso di andare oltre Reine. Abbiam fatto diverse tappe ma per fortuna ogni tanto il sole faceva capolino. Dopo Reine ci siam fermati a Sakrisoy che si trova subito dopo un lungo ponte dotato di semaforo che permette la circolazione alternata. E qui tralicci carichi di stoccafisso, soprattutto teste. E poi il Museo delle bambole e dei giocattoli di Dagmar (non lo abbiamo visitato) e lo spaccio Sjømat - Seafood di Anita Gylseth aperto d'estate dove troverete sempre la coda perchè tutti i turisti si fermano per fare acquisti. Pioveva naturalmente e soffiava un vento gelido. Foto di rito, filmato anche se le riprese son venute mosse a causa del forte vento. Ripreso il cammino sulla E10 che viene chiamata la via del re Olav e nuovo stop ad Hamnoy, un altro villaggio nel cui fiordo stazionano tanti pescherecci e tra i rorbu, dai tetti ricoperti di fresca erba verde, tanti tralicci carichi soprattutto di teste di stoccafisso. Un profumo intenso che mi faceva sognare un buon piatto di baccalà al sugo con patate.
Qui siamo stati attratti da un angolo in cui c'era una roccia carica di nidi di gabbiani che svolazzavano da una parte all'altra assordandoci con le loro grida.
gabbiani ad Hanoy |
Riprendiamo la nostra auto e proseguiamo finchè non troviamo una deviazione per Sund. Questo villaggio deve la sua notorietà ad un fabbro che crea soprattutto dei cormorani in ferro battuto. E qui abbiam visitato il http://www.smedenisund.no/ ma, sinceramente, non ne vale la pena ( biglietto d'ingresso NOK 75 a persona).
Sund |
Volevamo bere qualcosa di caldo ma al piccolo caffè del museo non volevano essere pagati con il bancomat o carta di credito. Dopo una rapida visita e qualche scatto, abbiam ripreso la strada 850 e poi ci siamo immessi nuovamente sulla E10 che ci ha portati, attraverso un percorso stretto e sinuoso, ricco di dossi, in un altro paradiso. Alla nostra sinistra sempre fiordi da cui si ergevano alte montagne con alle falde fazzoletti disseminati da un pugno di casette rosse. In lontananza due lunghi ponti chiamati Ponti di Fredvang. Abbiamo lasciato la E10 ed abbiamo attraversato il primo ponte che viene chiamato Kubholmleia ed il secondo Røssøystraumen. Entrambi sono lunghi 230 m e collegano Fredvang, sull'isola di Moskenesoya, con l'isola di Flakstadoya.
Abbiam visto il Seafjord e per fortuna che il cielo si è spaccato e ha permesso ad un sole luminosissimo di farsi strada e di farmi scattare delle bellissime foto. Qui il colore del mare andava dal turchese al verde smeraldo e poi tutt'intorno dei monti dalle forme coniche ed una vegetazione dai colori ramati.
Seafjord |
Yttersand |
In fondo alla strada, girando a destra, dopo qualche km c'è un'area di sosta dove si ammira la spiaggia di Yttersand frequentata dagli appassionati di kitesurf. Ce n'era una che col suo kitesurf di color verde andava su e giù grazie ad un fortissimo vento ed io son riuscita a scattargli qualche foto.
Tornati indietro, ripercorsi i ponti, e ripresa la E10 ci siamo diretti alla spiaggia di Ramberg.
Ramberg |
Abbiamo posteggiato a Rambergstranda, un'area circolare creata dagli architetti Askim/Lantto con un sentiero che permette di scendere su una delle più belle spiagge delle isole Lofoten. Il sole andava e veniva e quindi ho scattato parecchie foto cercando di avere più ricordi di questo luogo molto particolare: sabbia bianchissima compatta, grandi massi sulla riva, , mare cristallino, montagne severe tutt'intorno e tanti prati ricoperti di erba color verde smeraldo.
Il giorno 19 giugno abbiam lasciato il villaggio di Å per dirigerci a Kabelvag dove avremmo trascorso un'altra settimana.
Lungo il viaggio abbiamo approfittato per fare delle soste. Siamo partiti con il sole ma, strada facendo, il cielo è diventato nero, minaccioso e grossi goccioloni di pioggia ci hanno accompagnati per un lungo tratto. Siamo ripassati da Ramberg e poco dopo, lungo una vallata, abbiam intravisto la chiesa rossa dalla cupola a cipolla di Flakstad.
Ho deviato dalla E10 perchè volevo fotografarla e vederla da vicino. Purtroppo era chiusa ma l'ho immortalata. Tutt'intorno praterie dove pascolavano delle pecore e dei montoni con degli agnellini dolcissimi che non ho potuto fare a meno di fotografare.
Il cielo era sempre grigio e soffiava un vento freddissimo per cui quando scendevo dalla macchina dovevo coprirmi completamente. Per fortuna che prima di partire avevo letto le previsioni e quindi avevo messo in valigia abbigliamento invernale. Mi vien una rabbia perchè avevo pensato di partire a giugno avendo letto che ad agosto le giornate son più corte e incominciano ad abbassarsi le temperature.....
Riprendiamo il nostro viaggio e quando vediamo il cartello per Nusfjord ( dichiarato patrimonio dell'Umanità dell'Unesco nel 1976) giriamo a destra .
Nusfjord |
La strada, mi pare la 850, è veramente panoramica. Alla nostra destra un fiordo e tutt'intorno e davanti a noi delle scoscese montagne di granito grigio scuro con le cime innevate. Arriviamo nel villaggio, parcheggiamo in uno spiazzo vicino a delle ville . Piove e fa molto freddo. Ci dirigiamo verso il porticciolo. Tanti rorbu rossi ed alcune costruzioni giallo ocra , dei pescherecci di legno dipinti di bianco, giallo e rosso , motoscafi, motobarche, reti e boe, teste di merluzzo messe ad essiccare sui parapetti di legno del molo , delle barche con i motori accesi, pronte a salpare, e dei pescatori che sembrano degli omini Michelin all'interno delle tute imbottite che li ripareranno dal freddo durante la battuta di pesca in alto mare.Arriviamo fino al caffè del molo e sulla terrazza di legno osserviamo delle modernissime panchine in legno, disegnate sicuramente da qualche architetto norvegese. I negozi sono ancora chiusi. Facciamo un altro giro e scatto ancora foto perchè è comparso il sole e tutto luccica ed anche le montagne non sembrano più tanto spaventose.. Ritorniamo al parcheggio e decidiamo di andare verso delle abitazioni perchè abbiamo individuato delle cascatelle e dei corsi d'acqua e dei prati di un verde intenso.
Si riparte ma sulla strada del ritorno, visto che ora c'è il sole , scatto ancora . Mi verrebbe voglia di fare un bagno perchè l'acqua del fiordo è cristallina e tutt' intorno alberi i cui rami l ' accarezzano.
Ritorniamo sulla E10 e di nuovo il sole ci lascia per cedere il posto alla pioggia. Vediamo dei pascoli e decido di scendere perchè ci sono delle pecore bellissime e non voglio perderle per nessuna ragione al mondo. Intorno a noi la natura fa da padrona.
Vi aspetto per la quarta puntata!!!!
(•ิ‿•ิ)✿
RispondiEliminaBonjour chère Erika !
J'aime beaucoup tes photos ! Ces paysages sont SUPERBES ❤
Je t'envoie de GROS BISOUS d'Asie jusqu'en Italie :o)
Bonne continuation ! ✿✿º°。
Sempre belle foto brava Erika
RispondiEliminaBuon mercoledì
Maurizio
continuiamo cosi a sognare con le tue immagini le lofoten
RispondiEliminaVeramente bello questo viaggio...ciao, Arianna
RispondiEliminaQuel voyage merveilleux!
RispondiEliminaTes photos sont magnifiques:)
Baccioni cara Erika
Elisa
Bellissimo reportage e le foto della spiaggia di Ramberg sono eccezionali!
RispondiEliminaComplimenti!!! ciao : )
E' un reportage eccezionale il tuo, soprattutto perché documentato da scatti splendidi ed eccezionali. Ma non mi aspettavo altro da te.
RispondiEliminaCerto che proprio non vi risparmiate quando viaggiate: mettete tutta la passione possibile. E le foto raccontano meravigliosamente tutto ciò.
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