Continuo il mio diario di viaggio e questa volta raggiungeremo la Patagonia cilena.
Questi i link delle tre precedenti puntate:
https://erikanapoletano.blogspot,.com/2025/01/diario-di-viaggio-nella-patagonia_23.html
La mattina ci siamo alzati prestissimo e, a bordo di un bus e poi un breve tratto in traghetto, ci siamo diretti verso il Cile. Avremmo dovuto raggiungerlo con un volo di linea ma la compagnia aerea aveva più volte modificato gli orari di partenza e, poichè il Cile chiude il suo confine alle 21, non ce l'avremmo fatta per cui l'agenzia ha deciso di farcelo raggiungere via strada. Alla fine, anche se il viaggio è stato un po' lungo siamo rimasti soddisfatti perchè abbiamo avuto la possibilità di attraversare la Patagonia vera e selvaggia, un luogo di una bellezza incontaminata, un itinerario poco turistico ma iconico. Dopo quattro ore siamo giunti alla frontiera a San Sebastian dove abbiamo passato i controlli, cambiato autobus e viaggiato per altre otto ore accompagnati anche da una guida locale parlante italiano (oltre alla nostra accompagnatrice italiana). Ci era stato raccomandato di non portare prodotti d'origine animale e vegetale: formaggi, salumi, miele, mele, frutta secca perchè l'importazione in Cile è severamente vietata. Dopo un paio di ore ci siamo imbarcati ed abbiamo attraversato lo stretto di Magellano in circa 30 minuti. E qui troverete qualche approfondimento su questo passaggio: https://www.marenostrumrapallo.it/mag/
Dopo altre ore di viaggio siamo giunti a Puerto Natales che è un ottimo punto di partenza per visitare il Parco Nazionale Torres del Paine. Qui le condizioni metereologiche mutano spesso anche nel corso della stessa giornata e la guida ci ha detto che si possono avere addirittura tutte le quattro stagioni in uno stesso giorno. Noi siamo stati fortunatissimi perchè per tutto il soggiorno c'è stato sole, cielo sereno, e faceva caldo. A novembre in Cile è primavera. Il Parco viene considerato la ottava meraviglia del mondo e si consiglia di andarci proprio da ottobre a novembre e poi a marzo perchè negli altri mesi c'è troppa folla. Abbiamo visto il deserto patagonico, la steppa, fiumi, cascate, laghi di un blu intenso come il lago Pehoé o più scuri come il lago Gray dove navigano degli icebergs che si staccano dal vicino ghiacciao omonimo. Abbiamo pranzato presso l'Hosteria Péhoé circondata dalle acque blu del lago omonimo. Tutta la struttura era circondata da cespugli di ginestre in fiore. Abbiamo visto il bosco magellanico caratterizzato da alberi spogli, grigi che sembravano dei mostri. Si aveva l'impressione di stare nell'inferno dantesco. La guida ci ha spiegato che ciò è dovuto ai nemerosi incendi. Qui c'è un'altitudine di circa 2800 metri. Mentre viaggiavamo si stagliavano davanti ai nostri occhi le Torri del Paine che sono delle colonne di granito che si affiancano alla vetta del Paine Grande (3050 metri) e ai Los Cuernos che sono dei picchi sedimentari neri. Tutto era talmente meraviglioso che non sapevo dove guardare e fotografare. Questo parco è stato inserito nella Riserva della Biosfera dell'Unesco nel 1978 e qui trovano il loro habitat: il guanaco che appartiene alla famiglia dei lama, il nandù che deriva dallo struzzo, il condor andino. Ma vi dimora anche il puma che non abbiamo intravisto. Molti decidono di attraversarlo a piedi praticando il trekking e dormendo nelle tende. Anche noi abbiamo visto diversi guanachi e molti uccelli. Nel pomeriggio abbiamo fatto una sosta alla Caverna del Milodon, un monumento naturale, che è diventatta famosa perchè nel 1896 furono trovati i resti di un bradipo gigante chiamato Mylodon. Il giorno successivo alcuni di noi sono ritornati nel Parco con la guida mentre un altro gruppo ha partecipato ad un trekking organizzato per raggiungere le tre Torri del Torres del Paine con delle guide locali. Io non ho partecipato a questa attività. La guida locale ci ha fatto vedere tante altre meraviglie come la cascata del Paine, il lago Pehoé ed il lago Gray. Ho fotografato anche una volpe rossa che si trovava nella parte esterna dell'Hotel Lago Gray dove abbiamo pranzato e sembrava che fosse addomesticata.
cava Mylodon |
Alla prossima puntata.
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