lunedì 13 ottobre 2025

Diario di viaggio in Uzbekistan (maggio 2025 - prima parte)

A maggio scorso sono stata in Uzbekistan. Avevo visto diversi  filmati sulle sue mitiche città: Samarcanda , Bukhara , Khiva,  Shakrisabz e avevo il desiderio di visitarle. 

Spesso  ho pensato  alla Via della Seta che indicava il cammino che veniva percorso dalla Cina all'Europa  per trasportare  le merci preziose come la seta e le spezie, la giada, la porcellana, il tè e, naturalmente,  ricollegavo tutto con i nomi di grandi personaggi dell'epoca come Alessandro Magno  , Marco Polo , Tamerlano.

Ho partecipato ad un tour di gruppo con partenza da Roma Fiumicino  tramite la compagnia  uzairways.com/.

E' un paese moderno, tranquillo, pulito, sicuro tant' è che consiglio anche a delle donne sole di affrontare il viaggio.

Ci sono quattro ore in più rispetto all'Italia quando è in vigore l'ora legale.

Siamo sbarcati  a Urgench   e,  dopo le formalità doganali ,   abbiamo incontrato la guida locale e, a bordo di un bus, abbiamo raggiunto Khiva che dista pochissimi chilometri. Dopo aver fatto colazione, abbiamo iniziato la visita della città. 

Kviva è la più antica e meglio conservata cittadina sulla via della seta. Abbiamo visitato:  la Madrasa Mohammed Amin khan che fu costruita tra il 1852 ed il 1855 ma il progetto  non fu portato a termine a causa della guerra. La scuola coranica poteva ospitare 260 studenti . La facciata principale è decorata con la tradizionale maiolica di Chorezm  ed oggi è stata adibita ad albergo.

Poi il mausoleo  di Pakhlavan  Mahmud, eroe e patrono di Khiva,  la Madrasa Islam Khoja, la moschea di Juma  con le sue 213 colonne di legno  alte 3,15 metri, in stile arabo.

Abbiamo assistito alla preparazione del tipico pane locale  dalla forma circolare che viene cotto in dei forni particolari di argilla  "Tandoor" dove viene attaccato alle pareti, precedentemente inumidite con acqua, tramite  dei guantoni enormi per non scottarsi. Sono soprattutto le donne che svolgono questo mestiere.  Sul pane  rotondo, chiamato lepeshka, vengono applicati degli stampi tradizionali uzbeki per creare delle decorazioni floreali. Questi timbri servono non solo a scopi estetici ma anche funzionali, poiché aiutano a far uscire il vapore durante la cottura e a prevenire che il pane si gonfi troppo al centro. 

timbro del  pane che ho acquistato come souvenir


Nel pomeriggio abbiamo proseguito la nostra visita con la  casa di pietra  (Tosh Howli), la Madrassa Allah Kuli Khan, il bazar ed il caravanserraglio.

Una leggenda  narra che molti secoli fa,  nel punto in cui oggi sorge Khiva, c'era un piccolissimo villaggio senza nome abitato da gente cortese ed ospitale. Spesso qui giungevano delle carovane che,  percorrendo la Via della Seta, facevano tappa  per dissetarsi ad una sorgente di acqua fresca. Un giorno giunsero dei viaggiatori dall'Arabia e, uno di loro, dopo aver bevuto esclamò:  "Kviva" che in arabo significa "com'è buona quest'acqua"e da qui derivò il nome della città. 

Il minareto  Kalta-Minor avrebbe dovuto essere il più alto dell'Oriente musulmano ma i lavori si fermarono a causa del mancato ritorno di Mohammed -Amin- Khan  ( colui che   ne aveva ordinato  la costruzione) da una sfortunata spedizione militare.

La bandiera uzbeka è composta da tre strisce orizzontali di cui una  turchese, una bianca ed una  verde separate da due linee rosse  che indicano la forza del paese. La striscia turchese rappresenta l'acqua ed il cielo mentre la luna crescente indica l'Islam e le 12 stelle bianche  stanno a rappresentare i mesi secondo il calendario di Navruz. Il bianco indica la pace mentre il verde raffigura il colore dei prati e della terra fertile.


La Chajchana, o casa del tè, è il tradizionale luogo di incontro  per gli uomini uzbeki che, vestiti con i lunghi chapan, delle vestaglie colorate, la tjubetejka sul capo, siedono su una specie di letti di legno ricoperti da vecchi tappeti. Si trovano abitualmente in dei punti alberati ed ombrosi ed invitano a socializzare  degustando tazze di tè verde, plov e shasik.
 
In Uzbekistan si parlano tre lingue: l'uzbeko che  è la lingua ufficiale, il tagiko ed il russo. La religione è  quella dell' Islam sunnita  di rito hanafita cioè i suoi credenti si rifanno alla "sunna" ovvero  alle regole del Corano.
 
La cucina Uzbeka è ricca e differenziata ed io l'ho apprezzata molto.  In estate c'è grande  abbondanza di verdura, melanzane, peperoni, cetrioli, pomodori, carote e frutta  come meloni, uva, ciliegie, fichi, albicocche e quindi assomiglia molto a quello che si trova nella mia Puglia. Come carne utilizzano quella di montone, pecora, manzo e cavallo. 
 


































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