L’albero di Natale
E’ in Alsazia, presso la Bibliothèque Humaniste di Sélestat (ci sono stata), che si trova la prima menzione di vendita di abeti, nel 1521. Si può quindi dire che l’Alsazia sia il luogo dove è nata la tradizione dell’albero di Natale... In origine, l’abete rappresentava l’albero del Paradiso, ornato di mele che ricordavano il frutto della tentazione. Dalla fine del XVI secolo, si cominciarono ad aggiungere rose e altri fiori in carta multicolore, o talvolta in fini foglie lavorate di metallo dorato. Poi vennero, fra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, le noci dorate o argentate e le ostie, poco a poco rimpiazzate dalle Bredele e da dolciumi in mousse di zucchero, pasta di mandorle e pane all’anice.
Le palline di NataleE’ in Alsazia, presso la Bibliothèque Humaniste di Sélestat (ci sono stata), che si trova la prima menzione di vendita di abeti, nel 1521. Si può quindi dire che l’Alsazia sia il luogo dove è nata la tradizione dell’albero di Natale... In origine, l’abete rappresentava l’albero del Paradiso, ornato di mele che ricordavano il frutto della tentazione. Dalla fine del XVI secolo, si cominciarono ad aggiungere rose e altri fiori in carta multicolore, o talvolta in fini foglie lavorate di metallo dorato. Poi vennero, fra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, le noci dorate o argentate e le ostie, poco a poco rimpiazzate dalle Bredele e da dolciumi in mousse di zucchero, pasta di mandorle e pane all’anice.
All’inizio del secolo scorso, nei Vosgi del Nord a Meisenthal, le mele e le noci vennero a mancare. I vetrai decisero allora di confezionare delle mele e delle noci... in vetro ! E constatarono che il risultato superava le loro speranze. La famosa pallina di Natale era nata.
Le figurine di Natale
Infine ecco apparire, dalla fine del XIX secolo ai nostri giorni, le figurine in cera, in particolare angeli adornati di fini foglie di metallo dorato o argentato con le quali si realizzano anche ghirlande e stelle. Si dorano anche le pigne. Come decorazioni si usano anche palle, fusi, campanelle, noci soffiate, ghiaccioli in vetro, capelli d’angelo, palline in vetro soffiato, nella tradizione dei vetrai di Meisenthal.
La corona d’Avvento
Composta di rami di abete ornati di 4 candele e decorati di nastri, di pigne o di frutta secca, la corona d’avvento apparve in Alsazia verso il 1930. La luce assieme al verde doveva proteggere dalle catastrofi, mentre le 4 candele simboleggiano le quattro settimane che precedono il Natale. La tradizione vuole che si accenda una candela ogni domenica dell’Avvento, fino alla sera di Natale quando le quattro bugie brilleranno di tutta la loro luce.
Il Calendario dell’Avvento
In origine, era costituito da una casetta in cartone con 24 finestre che si aprivano su un versetto biblico. Oggi, il calendario dell’Avvento aiuta i bambini a pazientare fino a Natale. Ogni mattino, dal 1° al 24 dicembre, i bambini aprono una finestra del loro calendario e scoprono un’immagine di paesaggi innevati, di Babbo Natale, mentre i più golosi possono anche trovare dei piccoli cioccolatini.
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